L’eliminazione della cosa in sé: addio al mistero!

Quando non c’è niente da capire, tutto è più semplice (o no?)
17 ottobre 2024 di
L’eliminazione della cosa in sé: addio al mistero!
homoerectus, Alessandro Liggieri

Perché complicarsi la vita con concetti astratti? L’eliminazione della cosa in sé ha risolto tutto... forse. Ecco cosa significa davvero vivere senza misteri filosofici.

Filosofia per pigri: la cosa in sé non esiste più

Hai mai avuto l’impressione che la filosofia sia solo un grande rompicapo creato per confonderti? Beh, sei in buona compagnia. Per secoli, filosofi come Kant ci hanno detto che c’è questa cosa misteriosa, la cosa in sé, che esiste ma non possiamo percepirla. E tutti a romperci la testa per capire cosa significhi. Poi, finalmente, qualcuno ha avuto la brillante idea di dire: "E se questa ‘cosa in sé’ non esistesse affatto?" Sì, hai capito bene, possiamo tranquillamente eliminare l’idea di qualcosa che non possiamo mai sperimentare. Problema risolto, giusto? O forse no...

Dai tempi di Kant, questa cosa in sé è stata un’ossessione per chiunque abbia mai sfogliato un libro di filosofia. Era come cercare di risolvere un puzzle senza avere tutti i pezzi. Ma cosa succede quando togliamo quel pezzo mancante? Diventa tutto più chiaro o ci troviamo con un altro enigma? E qui entra in gioco il nostro tema di oggi: l’eliminazione della cosa in sé.

Abbiamo detto addio a questo concetto, ma il vuoto che ha lasciato è davvero un sollievo? Oppure abbiamo solo spostato la polvere sotto il tappeto, evitando di affrontare le questioni più difficili? Nel prossimo paragrafo scoprirai perché questa eliminazione filosofica ha reso tutto apparentemente più facile, ma in realtà ha solo spostato il problema. Un po' come cambiare le lenzuola senza rifare il letto.

Una storia di filosofie semplificate e confusione assicurata

Eliminare la cosa in sé non è stata una mossa da poco. Tutto comincia con un tipo chiamato Kant, che si è inventato questa storia della noumeno e del fenomeno. In pratica, diceva che c’è una realtà che possiamo percepire (il fenomeno) e una che non potremo mai conoscere veramente (il noumeno o la cosa in sé). Non chiedermi perché qualcuno vorrebbe farsi del male così. Ma poi, altri filosofi sono arrivati e hanno pensato: “Perché complicarsi la vita? La cosa in sé non esiste e via!”. Fine della storia? Magari!

  • 1781: Kant pubblica la sua "Critica della ragion pura" e manda in tilt generazioni di studenti con la faccenda del noumeno.
  • 1807: Hegel dice "non capisco Kant" e lancia l'idea dello spirito assoluto, creando confusione ulteriore.
  • 19° secolo: Schopenhauer afferma che la cosa in sé è volontà, e di colpo tutti si sentono oppressi da una forza oscura.
  • 20° secolo: Arrivano filosofi come Carnap e Quine, che decidono di eliminare la cosa in sé per semplificare il tutto... o almeno ci provano.

Ma eliminare un concetto non è mai facile come sembra. È un po’ come quando togli un ingrediente da una ricetta e ti aspetti che il piatto venga comunque buono. Spoiler: non succede. L’eliminazione della cosa in sé ci ha lasciati con un vuoto difficile da riempire. Ma almeno possiamo dire che, senza di essa, la filosofia è diventata un po' meno cervellotica.

Alla fine, è davvero tutto più chiaro?

Siamo giunti alla conclusione, e se sei arrivato fin qui, complimenti! Ora sai tutto sull’eliminazione della cosa in sé e sulle conseguenze di questa scelta filosofica. Il punto è che, eliminando la cosa in sé, abbiamo semplificato la vita? Non proprio. Forse abbiamo tolto un pezzo del puzzle, ma quello che rimane è un quadro ancora più confuso.

Perché, alla fine, quello che ci resta è una realtà che conosciamo solo attraverso la nostra percezione. Tutto il resto è fuori portata. Certo, potremmo dire che la filosofia si è resa più accessibile eliminando concetti inutilmente astratti, ma... non abbiamo forse perso un po’ del suo fascino misterioso? Un po’ come guardare un film d’azione senza colpi di scena: funziona, ma manca qualcosa.

Perché te lo consiglio

Te lo consiglio perché ti farà ridere della serietà con cui la filosofia ha provato a risolvere problemi inesistenti. E poi, diciamolo, è sempre divertente vedere come gli umani si complichino la vita da soli. 

Perché non te lo consiglio

Non te lo consiglio perché se ti piacciono i misteri filosofici profondi, eliminare la cosa in sé potrebbe lasciarti con un senso di vuoto. E chi lo vuole?

Why I recommend IT

I recommend it because it’ll make you laugh at how seriously philosophy has tried to solve non-existent problems. And let’s face it, it’s always fun to see how humans complicate their own lives.

Why I Don't Recommend IT

I don’t recommend it because if you enjoy deep philosophical mysteries, eliminating the thing-in-itself might leave you feeling empty. And who wants that?

L’eliminazione della cosa in sé: addio al mistero!
homoerectus, Alessandro Liggieri 17 ottobre 2024

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