Libri

Il mio mondo folle

Scrivo da quarant’anni, e sì, se ti stai chiedendo, quarant’anni significa che probabilmente avrei potuto fare qualcosa di più redditizio come, non so, vendere gelati o diventare guru di un culto della pioggia. Ma no, ho deciso di scrivere. Perché? Perché qualcuno deve pur raccontare storie assurde per farci sentire tutti un po' meno normali. Ho sempre inventato storie, fin da piccolo, e l'università è stata solo una scusa per giustificare il mio amore per le parole. Paul Ricœur, un filosofo che sa il fatto suo, diceva che narrare serve a dare un senso alla nostra esistenza. Io l'ho preso alla lettera e mi sono laureato in filosofia estetica, giusto per poter dire che scrivo con un pezzo di carta in mano. Ho lavorato come sceneggiatore di film e cartoni animati (perché scrivere per personaggi disegnati non è poi così diverso dal parlare con il mio cane), ho insegnato scrittura creativa, ho pubblicato per case editrici (rigorosamente non a pagamento) e infine, ho deciso di pubblicare i miei romanzi da solo. Perché? Perché mi piace essere il capo di me stesso, e perché nessuno mi aveva avvertito che il self-publishing è un po’ come buttarsi in un burrone sperando di volare.