Tuffo nella Roma del dopoguerra con Paola Cortellesi

La rivoluzione femminile in bianco e nero.
11 giugno 2024 di
Tuffo nella Roma del dopoguerra con Paola Cortellesi
homoerectus, Alessandro Liggieri

"C'è ancora domani" di Paola Cortellesi è un ritratto potente dell'emancipazione femminile nella Roma postbellica. Un film che mescola dramma e commedia con una delicatezza unica.

Una storia di sopravvivenza e risate: Delia in bianco e nero 

Preparati a un viaggio nella Roma del 1946, dove Delia, interpretata da Paola Cortellesi, vive una vita che sembra uscita da un manuale di sopravvivenza. Svegliarsi con uno schiaffo del marito Ivano (Valerio Mastandrea) è la sua colazione abituale, tanto che il caffè amaro al mattino sembra quasi una coccola. Delia è una donna che sa prendere i colpi e restituirli con una dose di sarcasmo che farebbe impallidire chiunque. Tra i vari "stai zitta" e "non sono cose che ti riguardano" che Ivano le lancia come fossero confetti, lei trova il modo di sorridere grazie alla sua amica Marisa (Emanuela Fanelli), un vero spasso che non si lascia sfuggire occasione per fare battute sul marito stronzo.

Delia è il personaggio che ti fa venir voglia di alzarti e applaudirla in mezzo al salotto. Ogni giorno è una lotta, una battaglia che combatte con il sorriso sulle labbra e una forza che non ti aspetteresti. Marisa, la sua spalla comica, non è solo un'amica ma un'ancora di salvezza in un mare di difficoltà. E poi c'è Marcella, la figlia di Delia, che rappresenta la speranza di un futuro diverso, un domani migliore che dà il titolo al film. Non mancano momenti di pura commedia, come quando Delia e Marisa ridono dei denti sporchi di cioccolata, un piccolo lusso donato da un soldato americano, che rappresenta una scintilla di felicità in una vita altrimenti grigia.

Paola Cortellesi ci regala un film che è un mix perfetto di dramma e commedia, con personaggi che sembrano usciti da una serata al pub con amici un po' alticci. La sua Delia è il simbolo di tutte quelle donne che, nonostante tutto, trovano il coraggio di alzare la testa e dire "oggi no, oggi decido io". E anche se la vita le lancia limoni, lei ci fa una limonata, aggiungendo magari un po' di gin per renderla più interessante​.

Questo viaggio emotivo ti porterà a ridere e a piangere con Delia, e ti farà riflettere su quanto la forza d'animo e un pizzico di sarcasmo possano fare la differenza.

Un film in bianco e nero che colorerà la tua anima

Preparati, perché "c'è ancora domani" di Paola Cortellesi è una di quelle opere che vi farà riconsiderare l'idea che il bianco e nero sia roba vecchia. La scelta di eliminare i colori non è solo una mossa alla moda, ma un colpo di genio che ci catapulta dritti nel cuore del 1946. Qui, ogni inquadratura sembra una fotografia d'epoca, ma con la freschezza di un film contemporaneo. È come guardare un album di famiglia, solo che invece di noiose foto di matrimoni, ci trovi dentro una storia vibrante e piena di vita.

La regia della Cortellesi è chirurgica, ogni scena è montata con una precisione che farebbe invidia a un orologiaio svizzero. Non c'è un momento sprecato, ogni dettaglio è lì per una ragione, e quella ragione è farti innamorare di Delia, la protagonista. La sceneggiatura è una sinfonia di dialoghi taglienti e momenti di pura poesia, dove ogni battuta sembra una stoccata perfetta in un duello verbale.

Il cast è stellare: Valerio Mastandrea è il marito che ami odiare, mentre Emanuela Fanelli e Romana Maggiora Vergano portano sullo schermo personaggi femminili che vorresti come migliori amiche. La colonna sonora è la ciliegina sulla torta, con brani di Lucio Dalla e Daniele Silvestri che aggiungono profondità emotiva a ogni scena. È come se la musica stessa fosse un personaggio del film, che ti guida attraverso i momenti più intensi e ti coccola nei passaggi più delicati.

E poi c'è Delia. Ah, Delia! Un personaggio che ti fa venir voglia di alzarti dal divano e fare il tifo per lei. Ogni sua battuta è un piccolo capolavoro di sarcasmo e resilienza, ogni suo gesto una dichiarazione di indipendenza. La sua storia è un mix perfetto di dramma e commedia, che ti farà ridere e piangere nello stesso respiro.

Il film non è perfetto, ma forse è proprio questo il suo fascino. C'è qualcosa di profondamente umano in questa imperfezione, qualcosa che risuona in chiunque abbia mai lottato per qualcosa di meglio. E questo è il segreto di "c'è ancora domani": ti prende per mano e ti porta in un viaggio che non dimenticherai facilmente.

Insomma, se devo dare un voto, direi un bel 7 su 10. Non è il capolavoro del secolo, ma è un film che lascia il segno e ti fa riflettere, e di questi tempi non è poco​.

Perché te lo consiglio

Te lo consiglio perché è un film che parla dei difetti umani senza fronzoli. Delia è il simbolo di tutte quelle donne che ogni giorno combattono una battaglia silenziosa, fatta di piccoli gesti e grandi coraggi. La sua storia ti farà riflettere su quanto la forza d'animo possa fare la differenza, e su come, nonostante tutto, ci sia sempre un domani per chi non smette di lottare.

Perché non te lo consiglio

Non te lo consiglio perché, se cerchi un film leggero e spensierato, questo non fa per te. "C'è ancora domani" è un viaggio nelle pieghe oscure dell'animo umano, un ritratto di una società che, per quanto si voglia moderna, ha ancora molta strada da fare. Se temi di trovarti faccia a faccia con le bruttezze della nostra storia, forse è meglio scegliere qualcosa di più leggero.

Tuffo nella Roma del dopoguerra con Paola Cortellesi
homoerectus, Alessandro Liggieri 11 giugno 2024

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