Scopri 'Il re dei cervi': un viaggio surreale e fantasioso che sfida ogni logica. Avventura e magia come non le hai mai viste!
Scheda
- Regista: Masashi Andō, Masayuki Miyaji
- Genere: Fantastico, Avventura
- Durata: Chi ha tempo per contare?
- Anno: 2022, l'anno del drago (o forse no)
- Libro? Certo! "The Deer King" di Nahoko Uehashi
- Attori: Gente che non incontrerai al supermercato
- Dove vederlo: Netflix
Trama
Immagina un mondo dove la magia è reale, ma non è quella carina e scintillante che ti aspetti. Qui incontriamo Van, un ex soldato che sembra aver visto abbastanza battaglie da scrivere un libro intitolato "Come sopravvivere a un'apocalisse e rimanere deluso". Incontra Yuna, un'orfana che potrebbe insegnargli due o tre cose sulla vita, tipo come fare una corona di fiori o perché non bisogna mai fidarsi di uno stregone sorridente.
Insieme, scoprono che il mondo è colpito da una misteriosa malattia, probabilmente iniziata da qualcuno che ha dimenticato di lavarsi le mani. Van e Yuna diventano involontariamente chiavi per la soluzione di questo enigma, viaggiando attraverso paesaggi che sembrano dipinti da un artista che ha scoperto i colori per la prima volta.
Durante il viaggio, si imbattono in personaggi bizzarri: un medico che parla con gli animali (no, non è quel tipo di medico), un gruppo di ribelli che non sa fare una rivoluzione senza perdere le chiavi del nascondiglio, e una serie di creature magiche che potrebbero o non potrebbero essere state sotto l'effetto di sostanze psicotrope.
In questo caos fantastico, "The Deer King" non è solo un viaggio attraverso paesaggi mozzafiato e incontri con strane creature, ma è anche un'esplorazione dei difetti umani: l'orgoglio, la paura, l'avidità e la sorprendente capacità di fare pasticci in situazioni già complicate. Alla fine, Van e Yuna potrebbero non trovare tutte le risposte, ma impareranno sicuramente che a volte, l'avventura più grande è semplicemente sopravvivere ai propri errori. E forse, giusto forse, scopriranno che l'eroismo non è sempre quello che sembra, specialmente se si indossa un'armatura che non si adatta più.
Giudizio
Allora, "The Deer King". Dove iniziare? Questo film è come una torta di compleanno fatta con ingredienti che non si dovrebbero mai mescolare, ma alla fine, sorprendentemente, ha un buon sapore.
Prima di tutto, la narrazione. È come se l'autore del libro avesse detto: "Ehi, facciamo un viaggio!" e il regista abbia risposto: "Ottima idea, ma lascia che guidi io e dimentica la mappa". La storia fluisce in modo inaspettato, con colpi di scena che ti fanno dire: "Non l'ho visto arrivare", perché, sinceramente, chi avrebbe potuto?
La cinematografia, poi. È come guardare un quadro che prende vita, se il pittore fosse un mago che ha scoperto come usare l'arcobaleno. I paesaggi sono così belli che ti chiedi se il direttore della fotografia non abbia fatto un patto con qualche entità celestiale.
Veniamo ai costumi: sembrano usciti da un libro di storia, se quel libro fosse stato scritto da qualcuno che ha una fantasia troppo vivida e una leggera ossessione per i dettagli stravaganti.
E la resa cinematografica in generale? Come un giro sulle montagne russe, ma senza la nausea. Ti tiene incollato allo schermo, chiedendoti cosa diavolo sta succedendo, ma in un modo buono.
Se il film fosse una persona, sarebbe quel cugino eccentrico che non ti aspetti di invitare a cena, ma poi si rivela l'anima della festa.
E l'aderenza al libro? Beh, diciamo che il film e il libro sono come cugini lontani che si somigliano, ma uno ha deciso di tingersi i capelli di blu e l'altro ha un piercing al naso.
In conclusione, "The Deer King" merita un solido 9 su 10. È un'esperienza unica, come mangiare sushi in Antartide - non per tutti, ma indimenticabile per chi osa provarla.
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