Vuoi sapere cosa bolle in pentola nella Repubblica di Platone senza leggere tutte quelle pagine? Allora non ti resta che leggere questo post!
Platone, il Grande Fratello dell'antichità
Allora, facciamo un viaggio indietro nel tempo, non proprio alla velocità della luce, ma abbastanza per inciampare nelle tuniche e nei sandali. Lascia che ti presenti Platone, il Grande Fratello dell'antichità. Questo tizio non aveva telecamere o microfoni nascosti, ma aveva qualcosa di molto più potente: la filosofia.
Immagina Platone come il capo-casa di un Big Brother che nessuno ha chiesto, ma che tutti guardano. La casa? Una città-stato ideale chiamata Kallipolis, dove i filosofi sono i VIP e il resto della gente fa solo da pubblico. E come ogni buon reality show, ci sono delle regole del gioco piuttosto severe.
Platone, con l'aria di chi ha appena risolto il mistero dell'universo, fa sedere tutti in cerchio (perché la geometria è importante, ragazzi) e inizia il suo spettacolo. Lui e Socrate, che è praticamente il Simon Cowell della filosofia, cominciano a tirare fuori idee su come dovrebbe funzionare la società ideale.
"La giustizia," proclama Socrate, alzando un dito come se stesse per rivelare il segreto della Coca-Cola, "è fare ciò che è meglio per la città, non per te stesso. E chi è meglio di un filosofo per sapere cosa è meglio?" Qui, puoi quasi sentire il pubblico (cioè, gli altri filosofi) trattenere il fiato, immaginando di indossare quelle corone d'alloro che si meritano.
Ma non è tutto rose e filosofia, amici. Nel mondo di Platone, se non sei un filosofo, beh, è come essere l'ultimo arrivato a una festa e scoprire che non è rimasta neanche una patatina. La tua opinione conta poco, e la tua vita è pianificata dall'élite intellettuale. Ti piace l'idea di avere qualcun altro che decide il tuo lavoro, i tuoi hobby e persino con chi dovresti sposarti? No? Beh, secondo Platone, non è un grande problema—non per te, almeno.
In sintesi, Platone è il Grande Fratello che guarda ogni tuo movimento, solo che invece di eliminarti, ti "rieduca" filosoficamente finché non capisci che la sua città ideale è il posto migliore in cui essere. E se non sei d'accordo, forse non sei abbastanza filosofo per capirlo. O forse, solo forse, Platone ha dimenticato che anche i filosofi possono sbagliare.
Ma quanto è buono questo Platone?
Ma quanto è buono questo Platone? Mettiamoci comodi e prepariamoci a un tuffo nel passato, quando la barba era di rigore e il vino si beveva diluito (perché, evidentemente, essere filosofi sobri non era abbastanza divertente).
Prima di tutto, dobbiamo ammettere che Platone aveva la penna più affilata dell'Atene antica. Il ragazzo sapeva come far scorrere l'inchiostro! Nei suoi dialoghi, i personaggi saltano fuori dalle pagine più vivi di quanto tu possa immaginare per una discussione che ha più di duemila anni. Non è solo una chiacchierata al bar, amici. È una chiacchierata che potrebbe farti riconsiderare tutta la tua esistenza.
E poi c'è lo stile: Platone non è uno di quei tipi che ti danno tutto masticato. No, lui ti lancia un'idea filosofica come fosse un frisbee e ti aspetta dall'altra parte del campo, pronto a vedere se riesci a prenderla al volo o se ti colpisce in faccia e ti fa capitolare. E fidati, quel frisbee può essere pesante.
Ma qui tra noi, la cosa migliore di Platone è come riesce a rendere complesse le cose semplici e semplici le cose complesse. Vuoi parlare di giustizia? Preparati a un viaggio che va dal "chi dovrebbe governare" al "perché non dovresti mangiare la tua torta e avere anche quella del tuo vicino". E tutto questo mentre Socrate, il pupillo di Platone, fa sembrare ogni tuo pensiero una mezza idea mal cotta.
Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica nel mondo di Platone. La sua "Repubblica" è più stratificata di una torta nuziale, e cercare di digerire tutti quei livelli può lasciarti con un bel mal di stomaco filosofico. Per ogni momento di "Aha!" ci sono circa cinque "Ehm, potresti ripetere?".
Quindi, quanto è buono questo Platone? Beh, diciamo che se la filosofia fosse un ristorante, Platone sarebbe uno chef stellato Michelin che a volte dimentica che non tutti i suoi ospiti sono critici gastronomici. Il cibo è eccellente, ma potresti aver bisogno di un dizionario per capire il menu. Voto? Diamo un 7/10, perché anche i geni possono essere un po' troppo geniali per il resto di noi mortali.
Perché te lo consiglio
La Repubblica è come quella serie TV che tutti dicono di amare ma nessuno guarda davvero. Ti sfida a pensare ai difetti umani—come l'avidità o la pigrizia—non solo come gossip da bar, ma come veri problemi che una società di filosofi potrebbe risolvere. O almeno ci provano, dai.
Perché non te lo consiglio
Non te lo consiglio se il tuo idea di lettura filosofica è leggere i tweet di celebrità che citano Buddha. Platone richiede che tu effettivamente pensi, e pensare fa male. Soprattutto se devi considerare i difetti umani senza poter incolpare Instagram.