"Goyo", di Marcos Carnevale, è un film che mischia arte, amore e neurodivergenza in una Buenos Aires vibrante. Un giovane con Asperger scopre l'amore e accettazione in modi imprevisti.
Goyo: un capolavoro di Carnevale
Se sei stanco delle solite storie d'amore tutte uguali, allora "Goyo" è il film che fa per te! Marcos Carnevale ci porta a Buenos Aires, dove Goyo, una guida museale con la sindrome di Asperger e un'ossessione per Van Gogh, vede la sua vita metodica sconvolta dall'arrivo di Eva, una nuova guardia di sicurezza. Tra momenti imbarazzanti e situazioni esilaranti, Goyo ed Eva imparano che l'amore vero è fatto di accettazione e comprensione.
Goyo è un giovane con una vita molto strutturata, scandita dalla sua passione per l'arte e la pittura. La sua routine giornaliera, apparentemente immutabile, viene messa alla prova quando si ritrova a dover interagire con Eva, che porta con sé un carico emotivo dovuto al suo passato complicato. Carnevale, con la delicatezza di un chirurgo e la sottigliezza di un elefante in un negozio di porcellane, riesce a mettere in scena un incontro che sembra impossibile. Nicolás Furtado e Nancy Dupláa brillano nei loro ruoli, regalando performance che oscillano tra il tenero e il ridicolo.
La narrazione del film si muove agilmente tra momenti di puro divertimento e scene cariche di tensione emotiva, tenendo lo spettatore incollato allo schermo. La scelta di Buenos Aires come sfondo per questa storia aggiunge un ulteriore livello di profondità e autenticità, rendendo il tutto ancora più coinvolgente. Se stai cercando una storia d'amore che sappia sorprendere e far riflettere, "Goyo" è sicuramente il film che non puoi perderti.
Carnevale ci regala una pellicola che riesce a toccare corde profonde, offrendo uno sguardo unico sull'inclusione e la diversità. Un viaggio attraverso l'arte e l'amore, dove ogni dettaglio è curato con estrema attenzione, rendendo "Goyo" un film indimenticabile.
Dal museo all'amore: il viaggio di Goyo
Goyo è un tipo simpatico, ma le interazioni sociali non sono il suo forte. Preferisce di gran lunga i quadri di Van Gogh alle conversazioni con i colleghi. E poi arriva Eva, una donna che porta con sé un bagaglio emotivo pesante quanto una collezione d'arte.
Carnevale, con la delicatezza di un chirurgo e la sottigliezza di un elefante in un negozio di porcellane, riesce a mettere in scena un incontro che sembra impossibile. Nicolás Furtado e Nancy Dupláa brillano nei loro ruoli, regalando performance che oscillano tra il tenero e il ridicolo.
La narrazione del film si muove agilmente tra momenti di puro divertimento e scene cariche di tensione emotiva, tenendo lo spettatore incollato allo schermo. La scelta di Buenos Aires come sfondo per questa storia aggiunge un ulteriore livello di profondità e autenticità, rendendo il tutto ancora più coinvolgente. Se stai cercando una storia d'amore che sappia sorprendere e far riflettere, "Goyo" è sicuramente il film che non puoi perderti.
Carnevale ci regala una pellicola che riesce a toccare corde profonde, offrendo uno sguardo unico sull'inclusione e la diversità. Un viaggio attraverso l'arte e l'amore, dove ogni dettaglio è curato con estrema attenzione, rendendo "Goyo" un film indimenticabile.
Goyo: più di una semplice storia d'amore
Non aspettarti il solito film d'amore. "Goyo" è un viaggio attraverso l'inclusione e la diversità, un mix di risate e lacrime che ti farà riconsiderare cosa significa davvero amare qualcuno. Con una Buenos Aires che fa da sfondo come una tavolozza di colori vibranti, Carnevale ci ricorda che l'amore non segue regole e che ogni storia merita di essere raccontata.
La narrativa di "Goyo" si distingue per la sua profondità e autenticità. Marcos Carnevale, il regista, ha saputo creare un racconto che, pur rimanendo accessibile e divertente, non banalizza le complesse dinamiche dell'autismo e delle relazioni interpersonali. Goyo, interpretato magistralmente da Nicolás Furtado, è un personaggio che non viene definito solo dalla sua condizione, ma dalla sua umanità, vulnerabilità e forza. La sua passione per l'arte, e in particolare per Van Gogh, diventa un mezzo attraverso cui riesce a esprimere emozioni altrimenti difficili da comunicare.
Eva, interpretata da Nancy Dupláa, è un personaggio altrettanto complesso. La sua storia personale, segnata da un matrimonio fallito e dal peso delle sue insicurezze, si intreccia con quella di Goyo in un modo che appare naturale e sincero. La loro relazione, che inizia in modo incerto e goffo, si sviluppa in una connessione profonda e significativa che sfida le convenzioni sociali e le aspettative.
La fotografia del film è mozzafiato, con scorci di Buenos Aires che aggiungono una dimensione quasi poetica alla storia. Le scene nei musei, in particolare, sono girate con un'attenzione ai dettagli che riflette l'amore di Goyo per l'arte. La colonna sonora, delicata e avvolgente, accompagna perfettamente le vicende dei protagonisti, sottolineando i momenti di introspezione e quelli di gioia.
Carnevale dimostra una grande sensibilità nel trattare il tema della neurodivergenza. "Goyo" non cerca di semplificare le esperienze delle persone autistiche, ma le rappresenta in tutta la loro complessità. Il film riesce a bilanciare momenti di leggerezza con riflessioni più profonde, creando un'opera che è al tempo stesso divertente ed educativa.
Il giudizio complessivo su "Goyo" è estremamente positivo. È un film che riesce a toccare il cuore degli spettatori, facendo riflettere sulla bellezza delle differenze e sull'importanza dell'accettazione. Con una sceneggiatura ben scritta, interpretazioni convincenti e una regia attenta, "Goyo" si distingue come una delle migliori opere di Carnevale.
Un assaggio imperdibile!
Se vuoi un assaggio visivo, ecco una clip. Guarda ora e lasciati stupire!
Perché te lo consiglio
Te lo consiglio perché "Goyo" è una boccata d'aria fresca nel panorama delle commedie romantiche. È un film che parla di inclusione e accettazione, e ti farà ridere e piangere allo stesso tempo.
Perché non te lo consiglio
Non te lo consiglio perché, se hai la pazienza di un criceto iperattivo, le scene lente e introspettive di "Goyo" potrebbero farti venire voglia di scrollare su TikTok. Ma, hey, non tutti i film possono essere un inseguimento ad alta velocità.