"Plan 9 from Outer Space" di Ed Wood è il film cult per eccellenza, tanto amato quanto criticato. Scopri cosa rende questo film che devi assolutamente vedere.
Il film che non ti aspetti
Se ti stai chiedendo se vale la pena dedicare 79 minuti della tua vita a "Plan 9 from Outer Space", la risposta è un sonoro sì. Certo, potresti passare quel tempo a fare qualcosa di più produttivo, come guardare la vernice asciugare, ma perderesti un’esperienza cinematografica unica nel suo genere. Ed Wood, il leggendario regista dietro questo capolavoro del 1959, ha creato un film che trascende i confini della mediocrità per diventare un’icona del cinema trash. Con effetti speciali fatti in casa, recitazione legnosa e una trama che è un caos glorioso, "Plan 9" è il perfetto esempio di come non fare un film... e proprio per questo è imperdibile. Questo film è tanto criticato quanto amato, diventando un fenomeno di culto grazie alla sua combinazione di ambizione sfrenata e incompetenza tecnica. Ma, alla fine, c'è una sincerità nell'approccio di Wood che rende "Plan 9" un'esperienza cinematografica affascinante e unica.
La genialità del disastro
La genialità di "Plan 9 from Outer Space" risiede nella sua ineguagliabile capacità di intrattenere nonostante, o forse proprio grazie, ai suoi evidenti difetti. Immagina una scena in cui i dischi volanti sono chiaramente piatti di carta sospesi con fili, o momenti di dialogo in cui gli attori sembrano più preoccupati di ricordarsi le battute che di interpretarle. Ed Wood ha girato gran parte del film con un budget risibile, utilizzando qualsiasi risorsa avesse a disposizione, inclusi vecchi filmati di Bela Lugosi, il leggendario attore di Dracula, morto durante le riprese. La sostituzione di Lugosi con un chiropratico che si copre il volto con un mantello è solo uno dei tanti tocchi surreali che rendono "Plan 9" un’esperienza da vedere per credere. La trama si dipana attraverso una serie di eventi assurdi e incoerenti, che coinvolgono alieni maldestri, zombie improbabili e dialoghi a dir poco strampalati. Il tutto è condito da effetti speciali amatoriali e una regia che definire "disastrosa" è un eufemismo. Eppure, nonostante (o forse grazie a) tutte queste imperfezioni, "Plan 9 from Outer Space" riesce a catturare l'attenzione e a intrattenere in modo unico.
Un vortice di sci-fi e horror
Senza svelare troppo, la trama di "Plan 9 from Outer Space" è un vortice di idee sci-fi e horror mescolate in modo disordinato ma affascinante. Il film inizia con avvistamenti di dischi volanti sopra Hollywood e una serie di eventi bizzarri che includono la resurrezione dei morti. Gli alieni, preoccupati che gli umani stiano per scoprire una sostanza devastante chiamata solaronite, mettono in atto il loro "Piano 9" per prevenire la catastrofe cosmica. Con personaggi come il pilota Jeff Trent, interpretato da Gregory Walcott, e il tenebroso Ghoul Man di Bela Lugosi, la trama si sviluppa in modo tanto caotico quanto affascinante. La narrazione è un pastiche di generi: un po' horror gotico, un po' fantascienza anni '50, con una spruzzata di thriller e una critica alla corsa agli armamenti nucleari. La storia è talmente intricata e piena di colpi di scena improbabili che non si può fare a meno di rimanere incollati allo schermo, cercando di capire quale sarà la prossima assurdità che ci verrà mostrata.
Un disastro affascinante
Dal punto di vista cinefilo, "Plan 9 from Outer Space" è un disastro tecnico. La fotografia è traballante, i costumi sembrano presi da un mercatino dell’usato e la scenografia è talmente fragile che pare possa crollare da un momento all’altro. Eppure, c’è una sincerità nell’approccio di Ed Wood che lo rende affascinante. Il film è un prodotto del suo tempo, una critica velata alla corsa agli armamenti nucleari e un tentativo di creare qualcosa di epico con risorse minime. La narrazione è costellata di buchi logici e momenti imbarazzanti, ma è proprio questa combinazione di ambizione e incompetenza a renderlo unico. I personaggi sono caricature grottesche, la regia è approssimativa e gli effetti speciali sono risibili, eppure il film ha un'anima, una passione genuina che traspare in ogni fotogramma. È questa passione che ha fatto sì che "Plan 9" venisse amato e ricordato nonostante (o grazie a) le sue enormi carenze tecniche e artistiche.
Un assaggio imperdibile!
Se vuoi un assaggio visivo, ecco una clip. Guarda ora e lasciati stupire!
Perché te lo consiglio
Te lo consiglio perché "Plan 9 from Outer Space" è una lezione sui difetti umani, specialmente l’ambizione cieca. Un film così mal fatto che diventa affascinante.
Perché non te lo consiglio
Non te lo consiglio perché le sue imperfezioni potrebbero farti pentire di aver speso il tuo tempo. Il tema dell'incompetenza umana potrebbe risultare troppo frustrante.