Nella pancia della balena: l'immersione profonda di 'The Whale

Quando Brendan Fraser ha deciso di mangiare il set... e ha vinto un Oscar.
1 aprile 2024 di
Nella pancia della balena: l'immersione profonda di 'The Whale
homoerectus, Alessandro Liggieri

Un film che si muove tra il dramma e la commedia nera, mostrando la riconciliazione di un uomo con sua figlia e il proprio frigorifero.

Fluttuando con le balene: l'inaspettato viaggio di Charlie

Immagina una versione di "The Whale" filtrata attraverso l'occhio ironico e satirico di Christopher Moore. Charlie non è solo un uomo alle prese con la propria immensità fisica e emotiva, ma diventa un eroe maldestro in una commedia dell'assurdo che sfida le convenzioni narrative.

Charlie, un professore di letteratura inglese con un amore smodato per il cibo da asporto e una fobia sociale che lo rende un eremita nel proprio appartamento, scopre che il mondo fuori dalla sua porta non è poi così male, soprattutto quando inizia a ricevere visite inaspettate. Prima arriva un corriere molto particolare, che oltre a portargli il solito ordine di pizza, gli lascia un invito misterioso per un club segreto di lettori di Moby-Dick. Poi, è la volta di Liz, l'infermiera tatuata con un'ossessione per le teorie della cospirazione, che insiste perché Charlie esca di casa per assistere a un evento mai visto: la parata annuale di balene volanti.

Incuriosito e leggermente terrorizzato, Charlie si imbarca in un'avventura che lo porterà a confrontarsi con i suoi demoni interni, letteralmente. In compagnia di una banda eterogenea composta da un missionario punk ribelle, una figlia adolescente che parla con i gatti del quartiere, e un'ex moglie che ora gestisce un circo di pulci addestrate, Charlie scoprirà che la vita è più strana e meravigliosa di quanto mai avrebbe immaginato.

Navigando tra momenti di comica disperazione e illuminazioni improvvise, Charlie e la sua improbabile ciurma affronteranno una società segreta che vuole catturare le balene volanti per i loro oscuri scopi, impareranno il vero significato di famiglia, amicizia e, naturalmente, come guidare un gommone in una piscina di gelatina.

Con un mix perfetto di umorismo nero, satire sociale e una dose sana di assurdità, "Fluttuando con le Balene" promette un viaggio indimenticabile nel profondo del cuore umano, mostrandoci che a volte, per trovare il proprio posto nel mondo, bisogna essere disposti a nuotare con le balene... o anche a volare con esse.

Un'Odissea balenottera

Quando pensi a "The Whale", immagina una commedia scritta con l'intento di far riflettere, ma che finisce per farti rotolare per terra dalle risate, pur avendo quel pizzico di dramma che ti stringe il cuore. Ecco il genere di viaggio emotivo che Darren Aronofsky sembra aver accidentalmente orchestrato, secondo l'occhio critico e la penna sarcastica di uno pseudo-Christopher Moore.

Il primo elemento che colpisce è la trasformazione di Brendan Fraser, che non solo dimostra un impegno fisico de dignità di un metodo Stanislavskij sotto acidi, ma si immerge così profondamente nel personaggio da farti dimenticare i suoi giorni di gloria passati a schivare maledizioni egizie. La sua performance è talmente coinvolgente che ti aspetteresti di vederlo apparire da un momento all'altro in sala con un secchio di popcorn, lamentandosi della qualità del film insieme a te.

La regia di Aronofsky è un capitolo a parte. Sembra quasi che abbia preso il suo manuale di "Come creare un film indipendente emotivamente devastante", lo abbia dato in pasto a un frullatore, e poi abbia deciso di usare le pagine rimaste per scrivere il copione. Il risultato? Una pellicola che è tanto un'opera d'arte quanto un puzzle criptico che ti lascia domandare se il vero film sia quello che stai guardando o quello che sta accadendo nella tua testa mentre cerchi di decifrarlo.

Il cast di supporto è come una scatola di cioccolatini lasciata al sole: sorprendentemente squisito ma con qualche sorpresa appiccicosa. Ogni personaggio aggiunge uno strato di complessità alla narrazione, da Liz, l'infermiera con più sfumature di un arcobaleno dopo un uragano, a Ellie, che rappresenta ogni adolescente ribelle mai esistita, ma con dialoghi che sembrano scritti da un Oscar Wilde sotto l'effetto di troppo caffè.

In conclusione, "The Whale" è un film che ti fa ridere, piangere, e poi ridere di nuovo mentre ti asciughi le lacrime. È un'esperienza cinematografica che ti lascia con più domande che risposte, una di quelle che ti fanno dire: "Cosa diavolo ho appena guardato?". Ma in fondo, è proprio questo il bello. Voto: 8/10, perché alla fine, chi non vuole vedere un Brendan Fraser cosmico che fluttua nello spazio della propria coscienza?

Perché te lo consiglio

Se hai mai sentito il bisogno di piangere e ridere nello stesso momento, questo film fa al caso tuo. 'The Whale' ti insegna che anche nel dolore più profondo, c'è spazio per un sorriso, soprattutto se quel sorriso è causato dall'assurdo che è la vita.

Perché non te lo consiglio

Se cerchi un film per una serata leggera, magari con un lieto fine che ti lasci addormentare con un sorriso, beh, forse è meglio che tu guardi altro. A meno che il tuo senso dell'umorismo non sia così nero da poter scrivere una commedia su un funerale.

Nella pancia della balena: l'immersione profonda di 'The Whale
homoerectus, Alessandro Liggieri 1 aprile 2024

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