Un ritiro aziendale che si trasforma in un incubo: 'La Conferenza' è un horror con tanto di colleghi antipatici, segreti aziendali e... un assassino che non ha mai sentito parlare di ferie.
Benvenuti al team-building più sanguinolento di sempre
Hai presente quei ritiri aziendali dove ti ritrovi in mezzo a persone che vedi già abbastanza ogni giorno e a fare giochi di gruppo imbarazzanti? Bene, immagina che in uno di questi ritiri qualcuno inizi a uccidere i partecipanti uno ad uno. E no, non stiamo parlando metaforicamente di “morti” a livello di carriera o di spirito aziendale. Parliamo di sangue vero. Patrik Eklund con "La Conferenza" prende il team-building e lo butta dentro un frullatore di violenza, satira e colpi di machete, trasformando le tipiche dinamiche aziendali in un campo di battaglia dove l’unico obiettivo è sopravvivere.
Accuse di corruzione e... massacri?
All’inizio sembra tutto innocuo: i dipendenti comunali si riuniscono in un tranquillo campeggio per un team-building rilassante, come se uno potesse davvero rilassarsi con Excel che ti brucia il cervello. Tra una risata forzata e un brindisi di circostanza, però, emergono segreti e accuse di corruzione. Ed ecco che arriva lui, l'assassino mascherato, armato fino ai denti e pronto a ridisegnare la gerarchia aziendale... letteralmente. Il bello di questo film è che non si prende mai troppo sul serio: anche quando il sangue scorre, ci sono momenti in cui ti trovi a ridere delle dinamiche assurde tra colleghi che lottano per sopravvivere (e per evitare quel terribile PowerPoint sul team-building).
Ritiro aziendale o trappola mortale?
Un gruppo di dipendenti comunali si ritrova in un campeggio remoto per risolvere le tensioni lavorative e fare team-building. Sai, quelle riunioni forzate dove ti mettono a costruire torri di spaghetti e ti dicono che è tutto per migliorare la collaborazione? Beh, questa volta le cose vanno decisamente peggio. Oltre a dover fare i conti con corruzione e tensioni interne, i dipendenti scoprono che qualcuno sta dando una nuova interpretazione al termine "ristrutturazione aziendale": un assassino mascherato che inizia a ucciderli uno dopo l’altro. E il bello è che, tra una scena e l’altra, non sai se ridere o urlare.
Un horror con colleghi, ma più pericolosi del solito
"La Conferenza" non è il solito slasher: è un horror che si diverte a scherzare su tutto ciò che odi delle riunioni aziendali. Eklund gioca sapientemente con i cliché del mondo del lavoro, prendendo i classici personaggi-tipo (il capo che si crede un leader, l’impiegato che trama nell’ombra, e via dicendo) e li butta in pasto a un assassino che sembra proprio un’emanazione delle loro colpe. La fotografia è cupa quanto basta, il ritmo incalzante, e gli omicidi sono creativi (per non dire che ti fanno sentire un po' meno colpevole per quel pensiero che ti è venuto l’ultima volta che qualcuno ha proposto una "riunione di brainstorming"). Peccato che la profondità dei temi trattati, come la corruzione e l’avidità, resti un po’ in superficie. Ma, alla fine, chi guarda un film del genere per la profondità filosofica?
Un assaggio imperdibile!
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A taste you can't miss!
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Perché te lo consiglio
Te lo consiglio perché dimostra quanto i difetti umani come l'avidità, l’egoismo e la corruzione possano portare a conseguenze letteralmente mortali. Se hai mai sognato di sfuggire a una riunione aziendale, questo film è per te.
Perché non te lo consiglio
Non te lo consiglio perché se preferisci un horror che prenda sul serio i suoi messaggi sociali, potresti rimanere deluso. Qui c’è più machete che morale.
Why I Recommend It
I recommend it because it shows how human flaws like greed, selfishness, and corruption can have deadly consequences. If you’ve ever dreamed of escaping a meeting, this movie is for you.
Why I Don't Recommend It
I don’t recommend it because if you're looking for a horror movie that takes its social messages seriously, you might be disappointed. Here, there’s more machete than morale.