Scopri perché "Hunger Games: la ballata dell'usignolo e del serpente" potrebbe essere il film che non sapevi di volere.
Benvenuto a Panem (di nuovo)
Bene, ci risiamo. Siamo di nuovo a Panem, il posto dove la sopravvivenza è un hobby e la moda sembra uscita direttamente da una sfilata di haute couture post-apocalittica. Sì, sto parlando di "Hunger Games: La Ballata dell'Usignolo e del Serpente", il prequel che nessuno aveva chiesto, ma che adesso è qui per soddisfare la nostra insaziabile voglia di drammi distopici e giovani che si ammazzano a vicenda.
La trama ci porta indietro di 64 anni rispetto agli eventi che tutti conosciamo, concentrandosi su un giovane Coriolanus Snow. Ebbene sì, proprio lui, il futuro tiranno con la pettinatura impeccabile. Ma qui è solo un adolescente con un sacco di ambizioni e qualche problemino con l'autostima. È il decimo anno degli Hunger Games, e il nostro amico Snow deve fare da mentore a Lucy Gray Baird, una ragazza del Distretto 12 con una voce d'usignolo e una propensione per attirare guai.
Immagina di essere un ragazzino di buona famiglia, ma senza un soldo, in un mondo dove o sei un mentore figo o sei nessuno. Snow prende sotto la sua ala (poco protettiva) Lucy Gray, sperando di sfruttare il suo talento canoro per guadagnare punti con i giudici dei giochi. Il problema? Lucy non è proprio la tributo modello. È ribelle, canta in momenti inopportuni e non ha intenzione di seguire il copione.
La loro avventura è un mix di strategie machiavelliche, tradimenti, e momenti in cui ti chiedi se qualcuno abbia mai detto a Snow che essere un po' meno rigido potrebbe salvargli la vita. Ma ehi, senza questi difetti, come potrebbe diventare il tiranno che tutti amiamo odiare?
Panem al microscopio: pregi e difetti di un prequel
Ok, ammettiamolo, "Hunger Games: La Ballata dell'Usignolo e del Serpente" ha luci e ombre, proprio come uno spettacolo di marionette nel bel mezzo dell'apocalisse. Partiamo dalle luci, perché sono quelle che ti accecano prima.
La regia di Francis Lawrence è solida, una roccia su cui puoi fare affidamento. Ha già diretto i precedenti capitoli della saga, quindi sa il fatto suo. Le inquadrature sono studiate al millimetro, con una fotografia che cattura perfettamente l'atmosfera cupa e distopica di Panem. A volte, sembra quasi che ogni scena sia passata attraverso un filtro di Instagram: tutto è patinato, perfettamente imperfetto.
E poi ci sono i costumi. Oh, i costumi! Sembrano usciti direttamente da una sfilata di moda futuristica. Ogni vestito racconta una storia, e non puoi fare a meno di ammirarli, anche se stai cercando di capire chi morirà nella scena successiva. I designer hanno fatto un lavoro fenomenale nel mantenere fedele l'estetica del libro di Suzanne Collins, aggiungendo quel tocco di eleganza che fa la differenza.
Ma poi arrivano le ombre. E, ahimè, sono più scure di una notte senza luna a Panem. La narrazione ha il ritmo di un bradipo sotto sedativo. Ci sono momenti in cui ti chiedi se il film abbia messo la retromarcia. Alcuni personaggi sembrano essere lì solo per riempire lo schermo, come comparse in cerca di un minuto di gloria. Anche i dialoghi, a volte, sembrano scritti da qualcuno che ha appena scoperto cosa significa la parola "subdolo".
E poi, l'aderenza al libro. Sì, ci hanno provato. Ma sembra un tentativo disperato di tenere insieme i pezzi di un puzzle che non combaciano perfettamente. Hanno aggiunto qualche licenza creativa che ti fa alzare un sopracciglio e chiederti: "Ma davvero?". Se sei un purista, potresti storcere il naso.
Alla fine, il film si prende un 6 su 10. Non è un disastro, ma neanche un capolavoro. È come una pizza surgelata: sazia la fame, ma non ti lascia quel sapore indimenticabile.
Se sei un fan della saga, vale la pena dargli un'occhiata. Altrimenti, potresti voler aspettare qualcosa di più… succulento.
Un assaggio imperdibile!
Se vuoi un assaggio visivo, ecco una clip. Guarda ora e lasciati stupire!
Perché te lo consiglio
Te lo consiglio perché affronta i difetti umani come l'ambizione sfrenata e la manipolazione. Ti fa riflettere su come il potere può corrompere, e su quanto può essere bello vedere gli altri soffrire per ottenere quello che vogliono. E poi, Snow da giovane è più affascinante di quanto pensassi.
Perché non te lo consiglio
Non te lo consiglio perché se non ti piacciono i film lenti e con troppi dialoghi, questo ti farà venire voglia di dormire. Inoltre, se speri di trovare azione adrenalinica e colpi di scena, resterai deluso. I difetti umani qui sono talmente esagerati da sembrare una telenovela di bassa lega.