Gudetama, il pulcino più pigro della TV giapponese, ti insegnerà che anche la pigrizia è un’arte. Vale la pena seguirlo? Scopriamolo!
Ti senti stressato? Fatti un uovo al tegamino con Gudetama
Se la tua vita è un’infinita corsa contro il tempo e il tuo unico desiderio è di rotolarti sotto le coperte come un burrito umano, allora Gudetama potrebbe essere la serie che fa per te. Parliamoci chiaro: non è la solita serie adrenalinica, ma un viaggio rilassante (forse troppo) nel mondo del pulcino più pigro del Giappone. Immagina di trovarti davanti alla TV dopo una lunga giornata e chiederti: “Voglio davvero impegnarmi a guardare qualcosa di impegnativo?”. La risposta potrebbe essere un tiepido “No, grazie”, e in quel caso Gudetama è la tua via di fuga. Un pulcino che non ha voglia di nulla, ma proprio nulla, potrebbe sembrare un azzardo narrativo, ma sorprendentemente funziona... più o meno. Vediamo perché.
Gudetama, l'eroe che non ti meriti, ma di cui non hai bisogno
Sanrio, il genio dietro Hello Kitty, ha deciso di lanciare Gudetama, un personaggio che è l’esatto opposto di tutti gli altri. Dove ci si aspetta energia, trova il vuoto; dove dovrebbe esserci azione, c'è solo inazione. Ogni episodio segue Gudetama mentre affronta la vita con la stessa energia di un gatto obeso dopo pranzo. La grafica è deliziosamente minimalista, un contrasto perfetto con la natura pigra del protagonista. Non c'è un vero e proprio arco narrativo; è più un flusso di coscienza, o meglio, di incoscienza, in cui Gudetama si trascina da un giorno all’altro. Ma attenzione: dietro questo torpore c'è un messaggio sottilmente ironico sulla società moderna e sulle sue aspettative impossibili. Se sei in vena di autoanalisi, questa serie potrebbe offrirti spunti interessanti. Se invece sei in vena di una siesta, è altrettanto perfetta.
Quando la pigrizia diventa un’arte in miniatura
La trama di Gudetama è semplice come una frittata: pochi ingredienti, nessuna sorpresa, ma abbastanza gustosa da farti restare incollato per un po’. Ogni episodio si sviluppa intorno a micro-situazioni quotidiane che Gudetama affronta con la grinta di un bradipo in pensione. Non c'è un crescendo, nessun climax emozionante, solo il lento scivolare del tempo mentre Gudetama si chiede (e si risponde con un silenzio complice) perché mai dovrebbe fare qualcosa. La bellezza della serie sta proprio in questo: nel farti riflettere sul perché anche tu, ogni tanto, ti senti come un uovo strapazzato dalla vita.
Gudetama, o del fascino sottile della pigrizia
Guardare Gudetama è un po’ come guardare un documentario sui bradipi: lento, quasi ipnotico, ma incredibilmente rilassante. La fotografia è essenziale, senza fronzoli, quasi come se gli animatori avessero avuto la stessa svogliatezza del protagonista. Questo non è un difetto, anzi, è una scelta stilistica che potremmo definire “coerente”. I colori pastello e l'estetica minimalista riflettono perfettamente l’animo indolente di Gudetama. Il ritmo narrativo è più vicino a quello di un vecchio orologio a pendolo che a una serie TV moderna, ma è proprio in questa lentezza che risiede il suo fascino. Non ci sono colpi di scena, e se ti aspetti un twist finale che ribalterà tutto... mi sa che hai sbagliato serie. Gudetama non ha fretta, e nemmeno tu dovresti averne.
Un assaggio imperdibile!
Se vuoi un assaggio visivo, ecco una clip. Guarda ora e lasciati stupire!
A taste you can't miss!
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Perché te lo consiglio
Te lo consiglio perché è una perfetta allegoria della pigrizia umana, raccontata con un’ironia delicata e disarmante. Se ti piace l’umorismo che sa prendersi il suo tempo, questa serie fa per te.
Perché non te lo consiglio
Non te lo consiglio perché, se preferisci ritmi veloci e dialoghi pieni di azione, potresti trovarlo più soporifero che divertente. Dopotutto, non tutti apprezzano il fascino della lentezza.
Why I Recommend It
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Why I Don't Recommend It
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