Immergiti (letteralmente, pensando a Talete) nell'insufficienza del naturalismo presocratico per capire l'essere. Un viaggio ironico nella filosofia che ti farà dire: 'Davvero pensavano così?'
Quando i filosofi presocratici facevano il bagno nell'acqua delle loro idee... e no, non era una Spa
Ah, l'antica Grecia! Dove uomini con barbe fluenti e toghe (sì, quelli senza pantaloni) si aggiravano discutendo di 'essere' e 'non essere'. In questo angolo pittoresco del passato, incontriamo i presocratici, gli originali "pensatori profondi". Erano quei tipi che, mentre tu cerchi di capire cosa mangiare a pranzo, si domandavano da cosa fosse composto l'universo. E, credimi, non avevano Google per aiutarli!
Inizia il nostro viaggio con Talete di Mileto, che, tra un bagno nel fiume e l'altro, decide che tutto, ma proprio tutto, è fatto di acqua. Sì, inclusa quella tazza di caffè che stai sorseggiando. Anche il tuo smartphone, forse? Chissà, Talete non era disponibile per commenti.
Poi c'è Anassimandro, che probabilmente durante una passeggiata guardava il cielo e pensava: "Infinite possibilità, infinite storie... chiamiamolo 'apeiron', suona cool e misterioso!" E così, con un colpo di genio (o forse solo di fortuna), l'infinito entrava nella chat della filosofia.
Ma aspetta, arriva Eraclito, con la sua ossessione per il cambiamento. Secondo lui, tutto fluisce, tutto cambia. "Non puoi bagnarti due volte nello stesso fiume," diceva. Beh, Eraclito, sfido io, con tutti quei filosofi che si fanno il bagno là dentro!
In questo tour guidato tra i pensieri dei presocratici, ti accorgerai che, nonostante il loro genio, qualcosa mancava. Forse era la connessione WiFi per googlare "cosa c'è oltre l'acqua?" O forse era solo il buon senso di mettersi dei pantaloni prima di uscire di casa. Chi può dirlo?
Un salto nel passato con i Presocratici: barbe lunghe e idee... curiose!
Talete: Il guru dell'acqua: tutto è bagnato, anche le tue idee
Ecco Talete, l'uomo che guardava l'oceano e pensava: "Sì, è decisamente tutto qui." Secondo lui, l'universo era un gigantesco pallone gonfiabile pieno d'acqua. Tutto, dalla tua pizza preferita al tuo gatto, era acqua. Comodo, no? Piove? "È solo l'universo che si manifesta!" Perde il rubinetto? "Ah, l'essenza dell'essere!"
Anassimandro: Il Poeta dell'Infinito: quando "Non so" diventa filosofia
Anassimandro, l'amico filosofico di Talete, non voleva essere da meno. Così, ha pensato: "E se fosse tutto... infinito?" Un'idea così grande che non ci entrava nemmeno nella sua toga. "Apeiron" lo chiamava, che significa "illimitato", "indefinito". In sostanza, era il suo modo elegante di dire: "Non ho idea di cosa ci sia, ma suona importante, quindi va bene così."
Eraclito: l'amante del cambiamento, perché stare fermi è noioso
Ora, Eraclito. L'uomo che non avrebbe mai potuto lavorare in un negozio di porcellane. Per lui, tutto era in costante cambiamento. "Non si può entrare due volte nello stesso fiume", proclamava. Vuoi sapere un segreto? Eraclito amava le sorprese. Immaginalo che apre la sua cassetta delle lettere sperando che ogni giorno sia diversa. Sorpresa, Eraclito! È ancora una cassetta delle lettere.
Filosofi in toga: geniali, confusi o solo... assetati?
Allora, abbiamo viaggiato indietro nel tempo, abbiamo incontrato alcuni filosofi con delle idee piuttosto... umide, direi. Ma cosa abbiamo imparato dai nostri amici presocratici, a parte che forse avevano bisogno di un buon idraulico?
Prima di tutto, il coraggio di pensare fuori dagli schemi, o fuori dalla toga, nel loro caso. Hanno osato immaginare un mondo diverso, anche se a volte sembrava che avessero appena bevuto un po' troppa acqua di mare.
In secondo luogo, l'importanza di fare domande, anche se le risposte sono più elusive di un gatto che non vuole essere messo nella sua trasportino. Sì, le loro risposte non erano sempre nel segno, ma hey, almeno ci hanno provato!
E infine, ci hanno insegnato che non c'è niente di male nel cambiare idea. Forse oggi pensi che tutto sia fatto d'acqua, e domani... chi lo sa? Magari è tutto fatto di cioccolato. (Sarebbe fantastico, no?)
In conclusione, i presocratici possono non aver avuto tutte le risposte, ma hanno avuto l'audacia di chiedere le domande giuste. E, in fondo, non è forse questo il cuore della filosofia? O forse è solo un'altra idea bagnata. Tu che ne pensi?