La cripta dei Cappuccini: dove la morte incontra l'arte

L'attrazione più macabra di Roma: entra se hai coraggio.
28 agosto 2024 di
La cripta dei Cappuccini: dove la morte incontra l'arte
homoerectus, Alessandro Liggieri

Un'avventura tra scheletri e teschi nella Cripta dei Cappuccini a Roma. Un luogo bizzarro e affascinante dove la bellezza e il macabro si incontrano. Perfetto per chi ama le stranezze della vita.

Dove si trova 

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Il tempio delle ossa

Situata in una delle vie più chic di Roma, la Cripta dei Cappuccini è un capolavoro di stranezze. Non farti ingannare dalla facciata rispettabile della chiesa di Santa Maria della Concezione. Una volta dentro, preparati a un'esperienza che combina l'arte barocca con... ossa umane. Sì, hai letto bene. Sei cappelle decorate con i resti di circa 4.000 frati cappuccini. È un po' come entrare in un bizzarro mix tra un museo e un film horror.

Arte o pazzia?

La disposizione delle ossa è incredibile. C'è chi direbbe che i frati avevano troppo tempo libero, ma io preferisco pensare che fossero artisti incompresi. Le ossa sono state utilizzate per creare lampadari, cornici di quadri e persino elaborati mosaici. Ogni cappella ha il suo tema: dalla Cappella dei Teschi alla Cappella dei Femori. È un po' come visitare una galleria d'arte, solo che qui i materiali usati sono decisamente fuori dal comune.

La Cappella della Resurrezione

L'ultima cappella è forse la più inquietante. Un intero scheletro, vestito con l'abito da frate, giace in una posizione di riposo eterno. È un promemoria macabro ma efficace della nostra mortalità. Ogni dettaglio sembra urlare: "Ricorda che sei polvere e polvere ritornerai".

Le origini della Cripta

La Cripta dei Cappuccini risale al 1631, quando i frati cappuccini si trasferirono nella chiesa di Santa Maria della Concezione. Decisero che una semplice sepoltura non sarebbe stata abbastanza per loro, così crearono questo luogo unico per riposare in pace – o per terrorizzare i futuri visitatori, dipende dai punti di vista. Le ossa sono state portate qui dai vecchi cimiteri dell'Ordine e sistemate con cura artistica per decorare le pareti delle cappelle.

Il significato nascosto

Dietro a questa bizzarra esposizione c'è un messaggio profondo. I frati volevano ricordare ai vivi la brevità della vita e l'importanza della riflessione spirituale. Ogni osso è un memento mori, un promemoria della nostra mortalità e della necessità di vivere una vita virtuosa. Ma, ammettiamolo, è anche un posto fantastico per scattare foto decisamente inquietanti.

La m​odernizzazione

Nonostante il suo aspetto antico, la Cripta dei Cappuccini ha saputo adattarsi ai tempi moderni. È diventata una delle attrazioni turistiche più popolari di Roma, attirando visitatori da tutto il mondo. E mentre alcuni possono trovare il luogo un po' troppo macabro, altri lo vedono come una meraviglia dell'ingegno umano e della devozione spirituale.

Il ladro di teschi

Una delle storie più bizzarre riguarda un turista che, affascinato dalla collezione, decise di portarsi a casa un souvenir... un teschio. La leggenda vuole che il teschio, offeso per essere stato sottratto dal suo posto, abbia iniziato a perseguitare il malcapitato, costringendolo a restituirlo in gran fretta. Morale della favola: non rubare dai morti, non la prendono bene.


Il monaco scomparso

Un altro aneddoto intrigante parla di un monaco che scomparve misteriosamente nel XVIII secolo. Si dice che il suo spirito vaghi ancora tra le cappelle, alla ricerca del suo corpo perduto. I visitatori giurano di aver visto una figura incappucciata aggirarsi per la cripta, ma sarà vero o solo suggestione? Vieni a scoprirlo di persona, se hai il coraggio.


La notte dei morti

Ogni anno, nella notte di Ognissanti, si dice che le ossa prendano vita per una macabra danza. I frati defunti tornano per una notte, celebrando la loro esistenza ultraterrena con un ballo di scheletri. Non ci sono prove, ovviamente, ma chi vorrebbe verificare?

Un viaggio nel macabro

La cripta offre un'esperienza che è allo stesso tempo educativa e un po' inquietante. È perfetta per chi vuole scoprire qualcosa di diverso dai soliti musei e monumenti. La bellezza sta nel contrasto tra la sacralità del luogo e la sua decorazione fuori dal comune. Ti consiglio di visitarla con una mente aperta e una buona dose di coraggio.


Un luogo di riflessione

Oltre alla sua attrazione visiva, la cripta invita alla riflessione. Ogni osso, ogni teschio è lì per ricordarti che la vita è breve e preziosa. È un luogo che ti mette di fronte alla tua mortalità e ti spinge a vivere ogni giorno al massimo. Non è una visita leggera, ma sicuramente è una che ti rimarrà impressa.

Perché te lo consiglio

Te lo consiglio perché la Cripta dei Cappuccini è un luogo che sfida le tue percezioni e ti costringe a riflettere sui grandi temi della vita e della morte. Un'esperienza che non troverai altrove. 

Voto

 

Perché non te lo consiglio

Non te lo consiglio perché se sei facilmente impressionabile o hai paura dei luoghi macabri, la cripta potrebbe non essere il posto giusto per te. Non è una visita per i deboli di cuore.

La cripta dei Cappuccini: dove la morte incontra l'arte
homoerectus, Alessandro Liggieri 28 agosto 2024

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