Galleria Spada: dove le leggi della fisica vanno in vacanza

Un corridoio, un'illusione e un sacco di storie da bar
31 gennaio 2024 di
Galleria Spada: dove le leggi della fisica vanno in vacanza
Alessandro Liggieri

A Roma, un corridoio ti inganna meglio di un politico in campagna elettorale. Benvenuto a Galleria Spada, dove l'arte fa l'occhiolino alla fisica.

Dove la realtà fa il tuffo nel surreale

Ok, immagina di essere a Roma, sì, quella città dove la storia ha più strati di una lasagna. Ora, in mezzo a tutte quelle rovine che ti fanno sentire come se avessi appena scroccato una macchina del tempo, c'è la Galleria Spada. Non è il classico posto che ti aspetti, tipo con colonne che sembrano fatte per sostenere il cielo o statue che hanno più muscoli di un culturista. No, questa è roba diversa.

Entri in questo palazzo che sembra tutto normale, sai, marmo, quadri, quella roba lì che ti aspetti di trovare in ogni angolo di Roma. Ma poi, zac! Ti trovi davanti a questo corridoio. Ah, non è un corridoio qualsiasi. Questo è il corridoio che Borromini, un tizio che evidentemente si annoiava troppo, ha deciso di trasformare nel suo piccolo scherzo personale. 

Il corridoio sembra lungo una cifra, tipo come se potessi iniziare a camminarci dentro e uscirne giusto in tempo per la pensione. Ma in realtà è corto. Sì, corto come il lasso di tempo tra il momento in cui ti prometti di andare in palestra e quando effettivamente ci vai. Borromini ha giocato con le colonne, il soffitto, il pavimento, tutto perfettamente calibrato per farti credere che stai guardando il corridoio di Hogwarts.

E mentre sei lì, a grattarti la testa cercando di capire come diavolo ha fatto, ti rendi conto che stai in piedi in un pezzo di storia. Questo corridoio non è solo un trucco da prestigiatore, è un pezzo di ingegneria che ha visto più storia di quanto la tua app di notizie possa mai sognarsi di darti. E il bello è che è tutto incastonato in un angolo di Roma che ha più charme di un vecchio film in bianco e nero.

Ecco, la Galleria Spada è questo: un mix tra un'illusione ottica che farebbe impallidire David Copperfield e un pezzo di storia che ti fa sentire come se avessi appena fatto un salto nel passato. Un posto dove ogni passo ti fa domandare se stai camminando nella realtà o in un sogno di un architetto che aveva decisamente troppa immaginazione. E questo, amico mio, è solo l'inizio del viaggio.

La saga del corridoio che non finisce mai

L'inizio della follia: Borromini e il suo giocattolino

Siamo nel 1600 e rotti. Roma è piena di artisti che cercano di impressionare il Papa più di un bambino che cerca di farsi comprare un gelato. Ecco entrare in scena Francesco Borromini, un tizio che guardava un edificio e vedeva più potenziale di un regista di Hollywood. Quando gli hanno dato un angolo della Galleria Spada da sistemare, Borromini ha pensato: "Perché fare qualcosa di normale quando posso far parlare di me per secoli?". E così, invece di tirar su quattro mura e un tetto, ha creato il corridoio più ingannevole di sempre. Immagino che quando lo ha mostrato per la prima volta, gli spettatori siano rimasti a bocca aperta come turisti davanti a una pizza con l'ananas. 

Il Seicento si incontra con l'Optical Art

Mentre in Europa si scriveva la storia a suon di guerre e scoperte, a Roma, Borromini giocava con la prospettiva come un bambino con i Lego. La gente iniziava a chiacchierare di questo corridoio che sembrava lungo come la fila per il bagno durante un concerto. "Come ha fatto?", si chiedevano tutti. E mentre i più eruditi parlavano di prospettiva, geometria e chissà che altro, la gente comune si limitava a pensare che fosse pura magia. In un'epoca senza Netflix e smartphone, questo corridoio era l'equivalente di una serie tv di successo. 

Segreti e Pettegolezzi di un corridoio VIP

Il corridoio diventa famoso, ma non solo per l'illusione ottica. Diventa il posto dove vedi e vieni visto, una sorta di Instagram del Seicento. I nobili ci passeggiano per mostrarsi, gli artisti per trovare ispirazione, e i pettegolezzi che si raccolgono lì potrebbero riempire pagine e pagine di diari segreti. Si diceva che ogni colonna nascondesse una storia, ogni angolo un segreto. E naturalmente, in una città come Roma, i segreti sono come il vino: abbondanti e invecchiano bene.

In conclusione, la storia di Galleria Spada e del suo corridoio è come una di quelle serie che non puoi smettere di guardare. Tra un Borromini che sfida le leggi della fisica e una Roma che fa da sfondo con tutto il suo caos e la sua bellezza, c'è di tutto: ingegno, arte, mistero e un pizzico di follia. Perché, alla fine, cosa sarebbe Roma senza un po' di follia?

I segreti sussurrati dalle colonne di Borromini

Ah, gli aneddoti di Galleria Spada! Sono come le ciliegie, uno tira l'altro, e prima che te ne accorgi, sei pieno di storie più incredibili di un episodio di X-Files.

Il fantasma con senso artistico

Cominciamo con il classico: il fantasma. Ogni posto storico che si rispetti ha il suo, e Galleria Spada non è da meno. Si narra di un fantasma che vaga per il corridoio, forse un artista del passato, forse un critico d'arte insoddisfatto. Alcuni dicono di aver sentito passi echeggiare quando il corridoio è vuoto. Altri, di aver visto un'ombra sfuggente riflettersi sulle pareti. Un visitatore ha persino giurato di aver sentito un sussurro che diceva "L'arte è eterna, ma questo corridoio... è davvero troppo lungo".

La scommessa del Marchese

Poi c'è la storia del Marchese Spada, che amava tanto il suo corridoio da scommetterci sopra. Pare che sfidasse i visitatori a camminarci, scommettendo su quanto tempo ci avrebbero impiegato a raggiungere la fine. Ovviamente, con la prospettiva che ingannava tutti, il povero scommettitore finiva sempre per perdere, lasciando al Marchese l'ultimo sorriso (e qualche moneta in più).

L'amore ai tempi dell'Illusione

E che dire degli innamorati? Si dice che un tempo, i giovani romani usassero il corridoio come luogo per incontri segreti. Immagina due giovani, sospirando e scambiandosi promesse d'amore eterno in un corridoio che sembra non finire mai. Romantico, no? A meno che non ti trovi dietro di loro mentre cercano di fare una selfie e tu solo vuoi passare.

Il duello che non fu

Un altro racconto parla di un duello che sarebbe dovuto avvenire nel corridoio. Due nobili, offesi l'un l'altro per qualche futilità, decisero di risolvere la questione a colpi di spada. Ma, arrivati al corridoio e resisi conto dell'inganno ottico, iniziarono a ridere così tanto dell'assurdità della situazione che finirono per dimenticare il motivo del loro contendere. Da quel giorno, si dice che il corridoio sia un luogo di pace, dove anche i litigi più accesi si sciolgono come gelato al sole.

In conclusione, Galleria Spada non è solo un pezzo di storia o un capolavoro architettonico. È un luogo dove le storie prendono vita, dove ogni pietra, ogni colonna potrebbe raccontarti qualcosa. E anche se alcune di queste storie potrebbero essere più leggenda che realtà, è questo che le rende speciali. Perché, in fondo, cosa sarebbe Roma senza un pizzico di mistero e una buona dose di fantasia?

Un gioiello per gli Indiana Jones Urbani

Per chi ama scoprire Roma senza dover indossare un cappello e una frusta, Galleria Spada merita un bel 9. Non è il Colosseo, ma almeno qui non ci sono gladiatori finti che ti chiedono soldi per una foto.

Perché te lo consiglio

È l'ideale se hai voglia di vedere qualcosa che non trovi su ogni guida turistica stampata negli ultimi 50 anni. E poi, ammettilo, chi non vuole vedere un corridoio che mente sulla sua lunghezza meglio di un pescatore?

Perché non te lo consiglio

Beh, se preferisci le attrazioni turistiche con più selfie stick che aria, forse questo posto non fa per te. Ma se ti piace l'idea di una gita fuori dal comune, allora Galleria Spada è il posto giusto.

Ti do consigli, poi vedi tu...

Vuoi altre perle nascoste di Roma senza il filtro della noia? Allora continua a seguirmi. E ricorda, a Roma, anche i corridoi hanno una storia da raccontare.

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Alessandro Liggieri 31 gennaio 2024
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