Un film dove gli zombie non sanno se spaventare o farsi delle grasse risate. "Incubo sulla città contaminata": un horror che ti farà dubitare della tua sanità mentale.
Scheda
- Regista: Umberto Lenzi, l'uomo che ha reso gli zombie alla moda
- Genere: Horror, ma con una risata sotto il braccio
- Durata: 92 minuti di pura follia
- Anno: 1980, l'epoca d'oro degli effetti speciali "artigianali"
- Basato sul romanzo: No, tutto frutto di una mente genialmente disturbata
- Attori principali: Hugo Stiglitz, Laura Trotter (e un gruppo di zombie piuttosto goffi)
- Dove vederlo: Prime Video
Trama
Immagina una città qualunque, un giorno qualunque, con persone assolutamente normali. Beh, scordatela. "Incubo sulla città contaminata" non ha nulla di normale. È più come una puntata di "Amici Miei" incontrano "The Walking Dead".
Iniziamo con un classico incidente nucleare, perché ovviamente ogni buon film horror che si rispetti ha bisogno di una scusa scientifica per giustificare l'impossibile. Gli abitanti della città, che fino a ieri erano preoccupati per le bollette e la dieta, si trasformano in zombie. Ma non i classici zombie lenti e rimbambiti, no. Questi sono zombie con un senso dell'umorismo così sviluppato da far sembrare un comico di seconda serata un dilettante.
Il nostro eroe, un tipo piuttosto ordinario con una straordinaria capacità di finire nei guai, si ritrova a navigare in questa città invasa da morti viventi che hanno più voglia di farsi due risate che di mangiare cervelli. Lungo la strada, incontra un cast di personaggi che sembrano usciti da un circo: una scienziata che ha la soluzione a tutto, tranne che ai suoi problemi d'amore; un poliziotto che pensava che il peggio che potesse succedergli fosse una multa per divieto di sosta; e, naturalmente, un gruppo di zombie che sembrano aver studiato alla scuola di danza di Michael Jackson.
Mentre il nostro eroe cerca di salvare se stesso e, incidentalmente, anche la città, ci sono momenti di riflessione profonda, come "Perché sto correndo? Sono già morti!", e profonde rivelazioni sulla natura umana, tipo "Gli zombie non sono così diversi da noi; anche loro odiano le riunioni di condominio".
Il finale? Una girandola di eventi così follemente imprevedibili che nemmeno l'autore sa come è arrivato a quel punto. Ma una cosa è certa: dopo aver visto "Incubo sulla città contaminata", non guarderete più un film horror con gli stessi occhi. O forse sì, ma con una risata pronta a scappare.
Giudizio
Allora, mettiamoci comodi e parliamo di "Incubo sulla città contaminata". Primo, se vi aspettate un film che vi terrà svegli la notte per la paura, preparatevi piuttosto a una nottata di risate incontrollabili. Il film è come un amico che cerca di spaventarti ma finisce per farti ridere a crepapelle.
Iniziamo dalla struttura narrativa: ha più buchi di una ciambella, ma questo è parte del suo fascino. È come guardare un cucciolo cercare di arrampicarsi su una rampa scivolosa. Sai che non ci riuscirà, ma ti diverti a guardarlo provare.
La fotografia? È chiaro che il direttore della fotografia pensava di girare un documentario sulla fauna selvatica, non un film horror. Ogni scena è illuminata come se stessero cercando di far abbronzare gli zombie, che, tra l'altro, hanno più espressioni facciali di alcuni attori di soap opera.
I costumi sono un capitolo a parte. Sembra che il guardaroba sia stato preso in prestito da una festa di Carnevale degli anni '70. Gli zombie sono vestiti con un misto di stile punk e "ho appena perso una scommessa", il che aggiunge un livello di comicità non intenzionale a ogni scena.
E la resa cinematografica? Beh, diciamo che se cercate effetti speciali all'avanguardia, qui trovate effetti che sono speciali in un altro senso. È come guardare un bambino disegnare fuori dalle linee - è sbagliato, ma c'è qualcosa di adorabilmente autentico.
Se il film fosse stato tratto da un libro, sono sicuro che avrebbe seguito la trama come un gatto segue un laser: con entusiasmo ma senza alcuna comprensione di cosa stia realmente succedendo.
In conclusione, do a "Incubo sulla città contaminata" un 7/10. Non perché sia un buon film, ma perché è così tremendamente divertente nella sua goffaggine. È come una pizza con l'ananas: sbagliata in tanti livelli, ma alla fine, ti piace lo stesso. E poi, chi sono io per giudicare? Sono solo un critico con un computer e troppo tempo libero.
Perché te lo consiglio
Ti piacerà se sei il tipo che ride nei momenti più inappropriati. "Incubo sulla città contaminata" è un esercizio di stile su come prendere i difetti umani e renderli esilaranti, anche in un contesto apocalittico.
Perché non te lo consiglio
Se cerchi qualcosa di serio e riflessivo, scappa finché sei in tempo. Qui i difetti umani non sono un tema, sono una gag continua!