Mai pensato che un tacchino potesse darti la caccia? In ThanksKilling, un volatile demoniaco trasforma il Ringraziamento in un massacro surreale. Preparati a ridere, forse anche a piangere, ma di sicuro non per la paura.
Un tacchino assassino? Sì, e ha anche un pessimo senso dell'umorismo
Hai presente quella classica immagine del Ringraziamento? Famiglie felici intorno a un tavolo, il tacchino al centro come protagonista, qualche risata e un brindisi a un altro anno passato. Beh, scordati tutto. ThanksKilling non solo distrugge questa immagine, ma la prende a schiaffi, ci sputa sopra e poi ci infila dentro un tacchino demoniaco armato di un’accetta e una serie di battutacce che farebbero arrossire anche un comico di bassa lega. Questo non è il solito film horror, ma piuttosto una parodia assurda del genere, che riesce a essere così brutto da risultare incredibilmente divertente. E tu, spettatore, sei lì, con il popcorn in mano, a chiederti: "Perché sto guardando questo?"
Con un budget ridicolo di 3.500 dollari (sì, hai letto bene), ThanksKilling è l'esempio perfetto di come un film possa essere brutto ma anche imperdibile. È la quintessenza del "così brutto che è fantastico". Tra tacchini vendicativi, effetti speciali che sembrano usciti da un progetto scolastico e dialoghi da far venire i brividi (e non nel senso buono), questo film sa esattamente cosa vuole essere: una gigantesca presa in giro. E per questo lo amiamo.
Quando il budget è basso, ma l'assurdità è alle stelle
Parliamo della trama. Ok, non è proprio una trama complessa, ma chi si sintonizza per un capolavoro narrativo? Abbiamo cinque studenti universitari, tutti rigorosamente stereotipati: il muscoloso pieno di sé, la ragazza "facile", il secchione sfigato, il tipo amichevole e la ragazza "innocente". Questi geni decidono di andare a fare una vacanza per il Ringraziamento, ma lungo la strada incappano in Turkie, un tacchino demoniaco risvegliato da un maleficio antico. E che fa un tacchino demoniaco? Ovviamente, decide che il suo scopo è sterminare questi poveri studenti.
Ma ecco dove il film brilla (se così si può dire): Turkie non è solo un tacchino qualsiasi. È una sorta di mix tra Freddy Krueger e Chucky, ma con piume e battute talmente pessime da farti ridere controvoglia. Ogni uccisione è accompagnata da una battutina tagliente, ma non perché sia intelligente – è solo così stupida che finisci per ridere. La suspense? Inesistente. Le scene di morte? Esagerate e volutamente assurde. Turkie non si limita a uccidere: prima ti fa ridere con una delle sue battute e poi ti taglia a pezzi con un'ascia.
La chicca? C'è una scena in cui Turkie si traveste da sceriffo, usando letteralmente la faccia dello sceriffo appena ucciso, e nessuno se ne accorge. È un film che non si prende mai sul serio, e probabilmente nemmeno tu dovresti farlo. Ma è proprio questo che lo rende speciale.
Il tacchino ha delle battute migliori di quelle che leggi nei biscotti della fortuna
La trama in sé non è nulla di straordinario. Turkie, il nostro amato assassino pennuto, viene risvegliato per sbaglio da un antico maleficio lanciato durante il primo Ringraziamento. Così, 505 anni dopo, questo volatile incazzato torna per vendicarsi di chiunque abbia la sfortuna di incrociare il suo cammino. E chi incontra? Ovviamente, il classico gruppo di studenti universitari che stanno tornando a casa per le vacanze. Nessuno di loro ha la minima idea di cosa stia per accadere.
Le uccisioni, come già accennato, sono ridicolmente creative: Turkie decapita qualcuno durante un amplesso, entra nel corpo di un personaggio per poi esplodere fuori (sì, proprio come Alien, ma con un budget che potrebbe essere stato speso tutto in birra). E naturalmente, non possiamo dimenticare la scena in cui Turkie lancia una maledizione demoniaca mentre i nostri protagonisti cercano di decifrare un vecchio libro per capire come ucciderlo. La risoluzione? Sì, c'è anche una specie di rito da eseguire al contrario, ma alla fine tutto si riduce a Turkie che finisce arrostito... o forse no?
Il finale è una perfetta ciliegina sulla torta: Turkie viene rianimato grazie a dei rifiuti radioattivi, proprio quando pensavi che tutto fosse finito. E la battuta finale del film? "Do I smell sequel, biotch?" Beh, se non altro, sai cosa aspettarti per il prossimo Ringraziamento.
Tacchino assassino o simbolo dell'assurdo? Entrambi, e non scherzo
Ok, adesso cerchiamo di essere seri (almeno per un attimo). ThanksKilling è un film? Sì. È un bel film? Assolutamente no. Ma è divertente? Diavolo, sì. Questo è un esempio lampante di come un'opera cinematografica può essere terribile e allo stesso tempo incredibilmente divertente da guardare. Non c'è niente di memorabile nella regia, nella fotografia o nei costumi. Turkie stesso sembra più un progetto scolastico che un vero mostro cinematografico. Ma è proprio questo il bello.
La colonna sonora? Beh, diciamo che esiste, ma non te la ricorderai. Le battute? Alcune sono talmente brutte da essere geniali. La cosa migliore che posso dire è che il film sa esattamente cosa sta facendo: non prova mai a essere serio. Anzi, abbraccia con tutto il cuore la sua assurdità e ti trascina con sé. Non lo guarderesti mai da solo, ma con un gruppo di amici e un po' di birra? È una serata perfetta.
Un assaggio imperdibile!
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Perché te lo consiglio
Te lo consiglio perché se sei in cerca di un film che abbraccia tutti i difetti umani (e di budget), ThanksKilling è perfetto per una serata di risate assurde e demenziali.
Perché non te lo consiglio
Non te lo consiglio perché se cerchi un film con una trama logica e ben sviluppata, con attori decenti e effetti speciali degni, questo tacchino ti deluderà.
Why I Recommend It
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Why I Don't Recommend It
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