Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F

L'irriverente avventura che nessuno ha chiesto
8 luglio 2024 di
Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F
homoerectus, Alessandro Liggieri

Un ritorno che promette risate e inseguimenti, ma finisce per essere solo un nostalgico tentativo di rinverdire vecchi fasti. Scopri perché.

Axel e la figlia contro la noia californiana

Axel Foley, il poliziotto più fuori dagli schemi di Detroit, è tornato, e stavolta non è solo. Si trova di nuovo catapultato nel mondo plastificato di Beverly Hills, ma con una nuova e intrigante complicazione: sua figlia, un mix esplosivo di intelligenza e ribellione che porta avanti l'irriverenza di famiglia. Dopo l'omicidio di un vecchio amico, Axel e la figlia si trasferiscono in California per risolvere il caso, ma trovano più cliché di quanti ne possano gestire.

Arrivato nella città delle palme di plastica e dei sorrisi sbiancati chimicamente, Axel si scontra subito con la nuova generazione di poliziotti locali, più preoccupati di aggiornare i loro social media che di risolvere crimini. Axel e la figlia devono navigare tra l'alta società californiana e i loro ridicoli eccessi, tra inseguimenti in auto elettriche da milioni di dollari e battute taglienti. Non mancano le scene esilaranti, come quella in cui Axel, travestito da improbabile guru del fitness, si infiltra in un centro benessere per smascherare un traffico di steroidi.

Nel frattempo, sua figlia, con un mix di astuzia e sarcasmo degni del padre, riesce a infiltrarsi in una scuola di danza per indagare su un misterioso caso di riciclaggio di denaro. Il tutto condito da battute taglienti che non risparmiano nessuno, dai ricchi annoiati ai loro cani da borsetta. E mentre Axel svela la rete di corruzione che si nasconde sotto la patina scintillante di Beverly Hills, noi spettatori non possiamo fare a meno di ridere delle sue imprese. Tra un'esplosione e l'altra, Axel ci regala un ritratto ironico e spietato della società californiana, dove tutto è perfetto solo in superficie.

In sintesi, Axel Foley è il vento di follia che scompiglia la perfetta, e a tratti noiosa, cartolina di Beverly Hills. Tra risate, esplosioni e inseguimenti mozzafiato, il film ci ricorda che a volte serve un po' di caos per rimettere le cose a posto.

Risate a metà prezzo

Con il suo ritorno ai fasti degli anni '80, promette tanto ma consegna solo in parte. Se pensavi che Eddie Murphy potesse magicamente riportare in vita la stessa magia del primo film, ho una brutta notizia per te: non tutti i miracoli accadono due volte.

La narrazione, a tratti prevedibile come un episodio di una vecchia sitcom, si affida pesantemente alla nostalgia. Ci sono momenti in cui ti ritrovi a pensare: "Aspetta, non l'ho già visto questo?" La risposta è sì, probabilmente l'hai già visto, ma con meno rughe e più capelli.

La fotografia di Beverly Hills è affascinante quanto una cartolina inviata da un tuo zio strambo in vacanza. Tutto sembra troppo perfetto, troppo lucido. Manca quel tocco di autenticità, quel granello di sporco che rende le cose reali. Qui, invece, tutto è così patinato che potresti scivolare guardando lo schermo.

I costumi? Un vero viaggio nel kitsch. Axel sembra aver rubato il guardaroba a una rockstar degli anni '80 mentre sua figlia sfoggia una moda che dire discutibile è un complimento. Certo, il contrasto tra i due e l'ambiente californiano è netto, ma non abbastanza per distrarre dalle evidenti lacune della trama.

Eddie Murphy fa del suo meglio, portando il suo solito carisma e umorismo. È come vedere un vecchio amico che cerca di ballare come ai vecchi tempi, ma con meno agilità. La chimica tra lui e la figlia sullo schermo è palpabile, ma non riesce a coprire i buchi narrativi. Il film sembra più un collage di scene divertenti messe insieme da un montatore con un debole per le battute facili.

Tratto da un'idea che poteva essere brillante, il film non riesce a mantenere la tensione narrativa e spesso cade nel banale. I colpi di scena si vedono arrivare da miglia di distanza e le situazioni comiche sono a volte così forzate che ti viene da chiederti se gli sceneggiatori abbiano scritto tutto sotto l'effetto di una maratona di film di serie B.

In conclusione, Un piedipiatti a Beverly Hills 4 è un tentativo di rinverdire vecchi fasti che riesce solo in parte. Se sei un fan della serie, troverai qualche motivo di gioia, ma se cerchi un film che possa davvero tenerti incollato alla sedia, preparati a rimanere deluso. Il giudizio complessivo? Un tiepido 6 su 10. Ma hey, almeno Eddie Murphy è tornato.

Perché te lo consiglio

Te lo consiglio perché, se ami vedere i difetti umani messi alla berlina, questo film fa al caso tuo. Axel Foley è il maestro nell'esporre l'ipocrisia e la superficialità della ricca élite californiana. Le sue battute taglienti e il suo spirito indomabile sono perfetti per chi cerca una risata intelligente, anche se a volte prevedibile. I difetti umani sono il pane quotidiano di Axel, e la sua capacità di affrontarli con umorismo e sarcasmo è la vera forza del film.

Perché non te lo consiglio

Non te lo consiglio perché, se cerchi qualcosa di più profondo o innovativo, rimarrai deluso. Il film è un susseguirsi di cliché e situazioni già viste. I difetti umani vengono sì messi in mostra, ma spesso in modo troppo superficiale e scontato. Axel Foley è un personaggio divertente, ma non basta a risollevare una trama che sa di già visto. Se speri in un'analisi più acuta e originale dei vizi e delle virtù umane, questo film non fa per te.

Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F
homoerectus, Alessandro Liggieri 8 luglio 2024

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