Aristotele senza noia: Il primo motore immobile spiegato

Scopri come un concetto antico può ancora spaccare nel mondo moderno.
2 maggio 2024 di
Aristotele senza noia: Il primo motore immobile spiegato
homoerectus, Alessandro Liggieri

Il primo motore immobile di Aristotele: un vecchio concetto per nuove riflessioni. Scopri come un’idea di oltre 2000 anni fa possa ancora dire la sua!

Aristotele, quel gran vecchio saggio

Immaginati Aristotele, con la sua toga elegante e il sandalo sfilacciato, che si aggira per l'antica Atene con l'aria di chi sa cose che tu neanche immagini. Questo tipo non è solo uno dei tanti filosofi con la barba che sembrano pronti a darti consigli di vita non richiesti al primo sguardo. No, lui è il grandissimo, l'originale, l'uomo che ha pensato di spiegarci come tutto ciò che esiste, esiste.

Ora, quando parliamo di "primo motore immobile", non stiamo chiacchierando di una nuova fantastica auto elettrica o di un gadget high-tech che ti fa il caffè mentre risolve i problemi dell'esistenza. Parliamo di un concetto tanto astruso quanto affascinante che questo vecchio signore ha sfornato per spiegare nulla meno che l'origine del movimento di tutto l'universo. Sì, proprio tutto. Immagina di avere quella risposta alla domanda della vita, dell'universo e di tutto quanto. Beh, Aristotele ci ha provato.

Ma non ti spaventare! Anche se parliamo di cose serie, lo faremo con un sorriso, perché se c'è una cosa che Aristotele insegnava bene, oltre alla metafisica, era come tenere alta l'attenzione di un pubblico che avrebbe preferito essere da un'altra parte. Seguimi, quindi, mentre ti racconto come questo filosofo dalle grandi idee ha gettato le basi per tutto ciò che non smette di muoversi, senza muovere un dito. O quasi.

Cosa diavolo è il primo motore immobile?

Allora, mettiti comodo perché stiamo per fare un tuffo nella piscina profonda della filosofia con un trampolino chiamato Aristotele. Hai mai pensato a cosa ci vuole per far muovere le cose? Una spintarella, un soffio, un piccolo tocco, giusto? Bene, secondo il nostro amico Aristotele, tutto questo casino cosmico doveva avere un inizio, un qualcosa che desse la spinta iniziale senza però sporcarsi le mani. Ed ecco che entra in scena il primo motore immobile.

Ma attenzione, non immaginarti il primo motore come quel vecchio motore arrugginito nel retro del tuo garage. No, il primo motore di Aristotele è più chic, più sofisticato. È immobile. Non si muove, non fa un rumore, non si scompone. Eppure, è la causa non causata di tutto il movimento che vedi intorno a te. È un po' come il direttore d'orchestra che, con un semplice movimento del bacchino, scatena la sinfonia senza toccare uno strumento.

Aristotele ci dice che questo primo motore è puramente attivo, eterno, perfetto e, ascolta bene, intellettuale. Non sta lì a sudare, ma esercita il suo potere in un modo così raffinato che tutto il resto si mette in movimento cercando di emularlo o, per meglio dire, aspirando a raggiungerlo. È un po' come quella celebrità che tutti seguono sui social media; fa un post, e bam, milioni di persone si muovono, commentano, condividono, senza che lui o lei si debba alzare dal divano.

Ma non farti ingannare dal termine "immobile". Non stiamo parlando di pigrizia divina. Questo è il tipo di immobilità che è pura potenza. È l'essenza stessa dell'essere, il picco della perfezione che fa sembrare tutto il resto un eterno tentativo di raggiungere il top. Aristotele lo chiama anche "pensiero del pensiero", che suona come una di quelle cose che ti fanno dire "uh?" e poi "ah!".

In sintesi, il primo motore immobile è la VIP party esclusiva dell'universo, il punto caldo dove tutto ha inizio, ma che non si sporca mai. È l'ideale, il sogno che tutti i movimenti stellari, galassie e atomi vorrebbero raggiungere. Insomma, il primo motore immobile fa muovere le cose, ma resta fico e composto, senza muovere un muscolo. E ora che sai questo, forse inizierai a guardare l'universo, e tutto il suo incessante trambusto, con occhi nuovi.

Perché anche a te dovrebbe importare?

Ora che ti ho trascinato attraverso le nebbie del tempo fino ad Aristotele e ti ho presentato il suo primo motore immobile – quel fenomeno filosofico che non batte ciglio ma fa girare il mondo – potresti chiederti: "E quindi? Cosa me ne faccio?". Bene, ecco il bello: questo non è solo un esercizio mentale per fare bella figura alle cene con gli amici (anche se ammettiamolo, è piuttosto figo poter lanciare nella conversazione un "come diceva Aristotele...").

Pensare al primo motore immobile potrebbe cambiare il modo in cui vedi tutto il resto. È come scoprire che dietro il grande spettacolo della vita c'è una regia invisibile che mantiene tutto in equilibrio. Non è forse affascinante pensare che ci possa essere un ordine superiore, una sorta di forza tranquilla e costante che non ha bisogno di dimostrare nulla a nessuno ma che è la chiave di tutto?

E poi, onestamente, non è rinfrescante ogni tanto fermarsi a pensare che forse, in questo universo frenetico, ci sia qualcosa di immutabilmente stabile? Mentre tutto corre, c'è qualcosa che resta fermo, sereno, indisturbato. In un mondo dove tutti sembrano aver bisogno di urlare per farsi sentire, il primo motore di Aristotele ci ricorda che il vero potere può essere silenzioso e discreto.

Inoltre, amico mio, questo non è solo un viaggio attraverso la filosofia antica. È un invito a cercare il tuo "primo motore" personale, quel qualcosa (o qualcuno) che ti spinge a muoverti, a sognare, a cambiare, senza mai imporsi o invadere il tuo spazio. È un'ispirazione a essere più influente con meno rumore, più determinante con meno disordine, più essenziale con meno eccessi.

Dunque, anche se a prima vista potrebbe sembrare solo una speculazione da accademici con la barba, il primo motore immobile ha il suo perché, anche nel tuo mondo moderno, iperconnesso e caoticamente bello. E se questo non è un motivo valido per dare a Aristotele un po' del tuo prezioso tempo, allora, caro lettore, cosa lo sarebbe?

Perché te lo consiglio

Ti consiglio di approfondire il primo motore immobile perché, ammettilo, chi non vuole scoprire il segreto dietro il grande mistero dell’esistenza? È come guardare dietro il sipario di un grande spettacolo, e Aristotele offre i biglietti migliori.

Perché non te lo consiglio

Non ti consiglio di approfondire il primo motore immobile se preferisci che la tua vita rimanga un tranquillo navigare senza mai chiederti "e se?". Alcuni misteri, una volta svelati, cambiano il gioco. Sei pronto per questo?

Aristotele senza noia: Il primo motore immobile spiegato
homoerectus, Alessandro Liggieri 2 maggio 2024

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