Immergiti nel delirante mondo delle lotte politico-religiose e scopri come un pugno di potenti ha fatto ballare l'Europa sulle punte.
Quando il potere assoluto non era solo una buona idea per una serie TV
Allora, mettiamoci comodi e parliamo di come tutto è iniziato, perché ammettiamolo, ogni buon dramma ha un inizio spettacolare. L'assolutismo non è nato dall'oggi al domani. No, cari miei, è stata un'evoluzione lenta, come trasformare il vostro peggior nemico in miglior amico—solo che qui, il premio finale era il potere assoluto.
Immaginate un Medioevo dove i re erano un po' più di figurehead, belle da vedere nelle parate, ma con meno potere decisionale di un barista alla festa del villaggio. Ora, gettateci dentro la peste, qualche guerra civile, e un pizzico di invasione straniera. Cosa ottieni? Un sacco di nobili e principi locali che iniziano a pensare, "Ehi, forse possiamo fare di meglio."
Ma non è tutto. Perché quando parliamo di assolutismo, parliamo di un cocktail esplosivo: potere centralizzato nelle mani di una sola persona, come se fosse l'unico DJ alla festa. E a chi non piacerebbe controllare la playlist? Entro in scena i monarchi, che iniziano a raccogliere tutti i poteri come fossero Pokémon. "Oh, un potere giudiziario selvatico appare! Monarca usa Accaparramento. È super efficace!"
Il bello arriva quando questi re cominciano a dirsi divinamente designati. Proprio così, hanno tirato in ballo anche il cielo! "Dio vuole che io governi," dicevano, mentre passavano leggi che li facevano sembrare più incontrollabili di un teenager con una carta di credito illimitata.
In tutto questo, chi ci rimette? La gente comune, ovviamente. Mentre i monarchi ballavano la loro danza del potere, i sudditi dovevano solo sperare che il re di turno non avesse un'idea balzana dopo una notte brava. E così, amici, dall'alto dramma e caos del Medioevo, nasce l'assolutismo: un sistema dove il re era il capo, il giudice supremo, e talvolta anche l'intrattenitore principale, se la corte diventava noiosa.
E voi pensavate che i vostri lunedì fossero complicati.
Religione o politica? In Europa, era lo sport nazionale scegliere da che parte stare
Quindi, una volta che i re hanno iniziato a sentire il dolce sapore del potere assoluto, pensi che tutto sia andato liscio come l'olio? Macché. Entra in scena il vero burrascoso matrimonio dell'epoca: politica e religione. Una coppia più esplosiva di due ex al tuo matrimonio.
Ecco come funzionava: i monarchi, quei furboni, avevano capito che avere Dio dalla loro parte non era solo buono per l'immagine, ma era praticamente un lasciapassare per fare qualsiasi cosa. "Dio lo vuole!" diventava la scusa perfetta per invadere paesi vicini, tassare i poveri fino all'ultimo centesimo, o anche solo per decidere che colore di calzini era di moda quella stagione.
Ma non è così semplice. Ogni zona d'Europa aveva la sua versione di "team Dio". C'erano i cattolici, i protestanti, e ogni tanto spuntava fuori qualche nuovo gruppo che diceva di avere una nuova linea diretta con l'Alto. Immagina tutto questo come una partita di calcetto dove ogni squadra giura di giocare per il trofeo divino. Solo che, invece di un pallone, usavano eserciti. E il trofeo? Il controllo assoluto sui territori e sulle anime della gente. Niente di che, vero?
Ma attenzione, perché quando mescoli la religione con la politica, le cose si scaldano più di una soap opera spagnola. Re e imperatori usavano la religione come uno scudo e una spada. Proteggeva loro dai colpi bassi e permetteva di sferrare qualche fendente ai vicini quando serviva. "Oh, stai attaccando me? Stai attaccando Dio, amico. Buona fortuna con quello."
E come ogni buona soap opera che si rispetti, non mancavano intrighi, tradimenti, e voltefaccia. Un giorno sei amici con il re vicino perché pregate lo stesso Dio, il giorno dopo scopri che ha bruciato tre delle tue chiese e hai una nuova crociata sulle mani. Ah, che tempi!
In tutto questo bailamme, l'Europa diventava il ring di una lotta continua per il potere, con la religione come arbitro non proprio imparziale. Questi conflitti politico-religiosi hanno dato forma a quello che conosciamo oggi come l'Europa, tra spargimenti di sangue, alleanze improbabili e, naturalmente, un sacco di drammi.
E tu pensavi che scegliere tra pizza e sushi fosse difficile!
Eroi, santi e peccatori: le star del dramma assolutista che non puoi non conoscere
Ah, la storia europea: un palcoscenico ricco di personaggi tanto colorati quanto una sfilata di carnevale, solo che invece di lanciare coriandoli, lanciavano eserciti. Vediamo alcuni dei protagonisti più affascinanti e assurdi di questo dramma epocale.
Il Re Sole, alias Luigi XIV di Francia
Cominciamo con un classico, il Re Sole. L'uomo che ha praticamente inventato il concetto di "se non brillo abbastanza, aggiungo più oro". Luigi XIV trasformò la Francia in una vetrina del potere regale, tanto che anche il sole, poverino, doveva chiedergli il permesso di sorgere. Questo re non si limitava a governare; lui metteva in scena il suo regno come se fosse un'opera teatrale permanente, con lui stesso come star assoluta. "L'État, c'est moi", diceva, che tradotto dal francese antico significa "Statevene tutti zitti, comando io".
Elisabetta I d'Inghilterra
Poi c'è la nostra Elisabetta I, la regina vergine che non aveva bisogno di un uomo al suo fianco, forse perché era troppo impegnata a gestire una nazione e a tenere a bada l'intera Europa. Riuscì a trasformare l'Inghilterra da piccolo regno in una potenza globale, e tutto questo mentre si faceva dei nemici come noi facciamo colazione. Spie, intrighi, amori segreti? Elisabetta li aveva tutti nel suo regno, e ancora trovava il tempo per mettere in riga Mary Queen of Scots quando diventava troppo fastidiosa.
Caterina de' Medici
Non dimentichiamoci di Caterina de' Medici, la regina madre che aveva più trame in corso di quante la maggior parte di noi abbia appuntamenti nel calendario. Italiana di nascita, francese di adozione, questa donna sapeva come muovere i fili del potere. Ha gestito i suoi figli come pedine su una scacchiera molto sanguinosa, orchestrando matrimoni, alleanze e, quando necessario, qualche assassinio di cortesia.
Filippo II di Spagna
Infine, c'è Filippo II di Spagna, l'uomo che guardava l'Atlantico e vedeva solo una grande opportunità per piantarci sopra delle bandiere spagnole. Il suo impero era così vasto che si diceva che il sole non tramontasse mai. Filippo amava tre cose: l'oro, la religione e mandare Armate Invincibili a fare il bidet nei mari inglesi. Peccato che spesso quelle armate si rivelassero non così invincibili.
Ogni uno di questi personaggi ha contribuito a intrecciare la ricca, complicata e spesso assurda tappezzeria dell'Europa assolutista. Tra colpi di scena, drammi personali e un po' di gestione catastrofica, hanno reso la storia molto più interessante. E tu pensavi che la tua famiglia fosse complicata!
Lezioni dal passato: come sopravvivere senza WiFi e senza venire avvelenati
Che cosa possiamo imparare dai nostri antenati assetati di potere? A parte il fatto che una buona spada e un amico al Vaticano potevano fare miracoli, forse non molto."
Allora, dopo aver rivisto questo teatrino di monarchi, intrighi e lotte di potere che farebbero impallidire anche il miglior episodio di "Game of Thrones", cosa ci portiamo a casa? Beh, forse qualche lezione si trova sempre, anche se è nascosta sotto a tonnellate di velluti e complotti.
Innanzitutto, il potere assoluto è una droga piuttosto pesante. Più ne hai, più ne vuoi. E come ogni buon spettatore seriale sa, ogni stagione che passa, le trame devono diventare sempre più complicate e gli scandali sempre più scandalosi. I nostri amici reali non erano da meno; avevano una sete di potere che non si placa mai, e per mantenerlo, erano disposti a fare quasi tutto. E con "quasi tutto" intendo anche inventarsi che Dio li aveva messi lì personalmente, il che, diciamocelo, è una mossa di marketing geniale.
Poi, non sottovalutiamo mai il potere della religione come strumento politico. Se pensi che oggi la politica sia spettacolare, dovevi vedere quando tiravano in ballo anche l'aldilà. Niente come una buona vecchia minaccia di dannazione eterna per far rimanere in riga i sudditi o per giustificare una bella guerra santa.
Ma, aspetta, c'è di più. Questa cavalcata attraverso l'assolutismo e i conflitti politico-religiosi ci insegna anche un po' di umiltà. Vedere quanto erano disposti a combattere, a volte letteralmente fino alla morte, per le loro convinzioni o per il trono, fa riflettere su quanto siamo fortunati a vivere in tempi e luoghi dove, per la maggior parte, possiamo esprimere le nostre opinioni senza finire sul patibolo.
Quindi, la prossima volta che ti lamenti perché il WiFi è lento o perché il bar ha fatto il cappuccino senza quella bella schiuma che ti piace tanto, ricordati di Luigi XIV e dei suoi amici. Almeno, non devi preoccuparti di gestire un regno mentre cerchi di evitare che tua moglie, tuo fratello o il papa ti avvelenino il vino. A meno che tu non abbia una famiglia particolarmente competitiva.
In conclusione, un brindisi (con vino non avvelenato, si spera) ai nostri complicatissimi antenati. Grazie per i drammi, le lezioni e, soprattutto, per averci dato così tanto da raccontare. Salute!
Perché te lo consiglio
Ti consiglio di approfondire le lotte politico-religiose perché, ammettiamolo, chi non ama un buon vecchio scandalo temperato da un po' di eresia?
Perché non te lo consiglio
Non ti consiglio di approfondire le lotte politico-religiose se la tua idea di un buon tempo è una serata tranquilla a guardare reality show. Qui parliamo di intrighi con la I maiuscola.